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Arte contemporanea, a Palazzo Dogana il "Campo Minato" di Lúcio Rosato

Un "Campo Minato" con 529 mine da disegno poggiate a terra, che fiancheggiano le opere di Joseph Beuys. E' questa l'installazione pensata per il giorno di San Francesco dall’artista abruzzese Lúcio Rosato. Sarà fruibile al pubblico presso la Galleria di Arte Moderna e Contemporanea di Palazzo Dogana a Foggia il giorno 4 ottobre dalle ore 9 alle ore 20.

L'APPUNTAMENTO. L’evento è stato organizzato dal Collettivo Mediante di Foggia e AVL, con il supporto dell’Associazione Giovanni Panunzio Eguaglianza Legalità Diritti. Tutto è stato pensato nei minimi dettagli a partire dalla scelta del luogo, Palazzo Dogana, che è Patrimonio Testimone di una Cultura di Pace, individuato dopo un attento scouting condotto da collettivo artistico.

L'OPERA. Campo minato è un momento di meditazione, un giorno per pensare, una riflessione sul significato delle cose e delle parole, sull’utilizzo proprio o improprio del nostro tempo. Un lavoro dedicato a San Francesco, pensando a quell’uomo che ha rinunciato a tutte le cose per diventare ogni cosa, e si realizza a Palazzo Dogana, il Monumento Testimone di una Cultura di Pace per essere stato nei secoli punto di riferimento per i popoli del Mezzogiorno. Inoltre, come a chiudere un cerchio, credo non è un caso che questa installazione venga accolta negli stessi spazi in cui sono allestite le opere di Joseph Beuys.

IL SENSO. 
“Nella provocazione del titolo Campo Minato - spiega Pasquale Oa del Collettivo Mediante - penso alle soglie invalicabili, alle frontiere, ai cartelli dei limiti invalicabili, alle periferie inaccessibili, a quel momento prima di compiere un passo e a come è facile calpestare un sogno. Un campo di mine da disegno disposte in un ossessionato ordine, così rigoroso che è come se fossero pronte ad una “detonazione inversa” che “segna” per costruire e non per distruggere, è come se fossero loro a reggere quel vuoto che sposta il pavimento dal soffitto (o la terra dal cielo) per mostrare l’orizzonte, la strada, la possibilità di attraversare realmente un confine, con la mente, per fermarsi a pensare, prima del primo passo a come ri-disegnare il mondo”.

di Redazione 


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