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Spese pazze e operazioni irregolari, la Corte dei Conti boccia l'Asl Foggia

L'Asl Foggia? Un'azienda nella quale nessuno sa quali e quanti sono i beni e le attrezzature di proprietà e le scorte di medicinali sono consegnate ai reparti senza il minimo controllo. Risultato: costi abnormi, per non parlare dei milioni di interessi da pagare ai fornitori a causa dei tempi elevati di pagamento. E sul versante sanitario? Lunghissime liste d'attesa anche per esami di routine come mammografie o ecodoppler (nonostante aumenti il costo per il ricorso a prestazioni aggiuntive) e mobilità passiva in aumento sia verso altre province che in altre regioni. I foggiani, insomma, vanno a curarsi altrove.

IL PROVVEDIMENTO. A certificare il fallimento dell'azienda sanitaria foggiana è la Sezione Regionale della Corte dei Conti che boccia su più fronti il bilancio 2013, anno in cui la gestione era affidata a Manfrini (scarica in basso il provvedimento integrale). In 17 pagine i magistrati contabili evidenziano un'infinita serie di irregolarità che vanamente l'attuale direttore generale Vito Piazzolla e il direttore amministrativo Giuseppe Nuzzolese hanno tentato di giustificare: dal mancato aggiornamento del libro degli inventari alla mancata rilevazione delle scorte di reparto; dai tempi medi di pagamento superiori ai limiti di legge al mancato raggiungimento dell'obiettivo di riduzione del 10% dei contratti stipulati. Certificato, poi, lo sforamento dei limiti di spesa per missioni e consulenze. La Corte dei conti, nonostante le memorie difensive, ha confermato le anomalie. Ora, entro 60 giorni, dovranno essere adottati i provvedimenti idonei a rimuovere le irregolarità riscontrate.

LE SCORTE DEI MEDICINALI. Lo scenario che viene descritto dai magistrati è imbarazzante: per esempio non esistono registro di carico e scarico dei medicinali affidati ai reparti con la conseguenza che nessuno sa quali sono i consumi diretti ai pazienti, quali le giacenze attuali. Una mancanza che incide naturalmente non solo sui costi ma anche sulla programmazione della spesa futura.

LA SPENDING REVIEW E' UN OPTIONAL. Sul fronte degli acquisti di beni e servizi, la Corte rileva la mancata osservanza del contenimento delle spese a causa del ricorso a continue proroghe su contratti scaduti. In alcuni casi l'ultima gara risale al lontano 2010 come nel caso del servizio di ristorazione e della raccolta e smaltimento di rifiuti speciali. Saranno centralizzati – ha affermato il direttore del dipartimento salute della Regione Puglia, Giovanni Gorgoni, con un'unico bando che comprenderà anche le aziende della Bat ma nel frattempo tutto è fermo.

SPESE PAZZE. Se da una parte non si risparmia, dall'altro non si bada a spese. E' il caso delle consulenze esterne. La legge stabilisce un limite massimo pari all'importo delle spese sostenute nel 2009; all'Asl Foggia si è sforato di circa 60mila euro nonostante l'affidamento degli incarichi in violazione delle norme costituisce illecito disciplinare e determina responsabilità erariale. Ancora più grave la situazione delle missioni per il personale. L'Asl "ha pochi mezzi e la Capitanata è un territorio orograficamente complesso”. Così hanno provato a difendersi dinanzi ai Magistrati: un po' pochino per giustificare oltre 1milione di euro di missioni pagate, 5 volte il limite massimo consentito.

MOBILITA' PASSIVA. Inefficienze ammistrative e tempi d'attesa lunghissimi convincono i foggiani a spostarsi per ottenere le cure. Il costo della mobilità extraregionale di conseguenza è passata dai 60milioni del 2012 ai 65milioni nel 2013: una cifra monstre che poi si ripercuote sui cittadini. La colpa, a sentire l'attuale direttore Piazzolla, è che Foggia è una provincia di confine ma perchè mai ci si dovrebbe spostare se tutto funzionasse sotto casa è difficile capirlo. Ora spetterà ora proprio a lui, nei prossimi due mesi, “raffreddare” questa patata bollente. 

di Michele Gramazio


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