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Assenteisti all'Asl di Foggia, in cinque finiscono ai domiciliari

L’accusa è di truffa ai danni dello Stato

“Strisciavano” il badge e poi andavano a fare la spesa o la benzina, si allontanavano arbitrariamente dal luogo di lavoro, oppure entravano in ritardo o uscivano in anticipo rispetto all’orario registrato percependo di fatto indebitamente la retribuzione loro spettante. Con l’accusa di truffa ai danni dello Stato, i carabinieri della Compagnia di Foggia hanno dato esecuzione a cinque ordinanze di custodia cautelare agli arresi domiciliari nei confronti di tre donne e due uomini originari di Deliceto e Bovino. Si tratta di impiegati, infermieri e una dottoressa tutti di età compresa tra i 50 e i 62 anni. Quattro di loro erano addetti al poliambulatorio di Deliceto, una al centro di riabilitazione della Asl di Foggia.
IL FATTO. Le assenze dal posto di lavoro - prima occasionali, poi sistematiche – non potevano passare inosservate, soprattutto in un comune piccolo come quello di Deliceto. Così sono iniziate le indagini dei militari, inizialmente su episodi risalenti al periodo marzo – maggio 2012 ma successivamente, per uno di questi, anche negli ultimi mesi del 2010. Almeno dieci le occasioni di assenza ingiustificata dal posto di lavoro accertate dai militari per ciascun indagato: tramite servizi di osservazione e riprese video, i militari hanno accertato che gli indagati, pur risultando virtualmente in servizio per aver “strisciato” il badge marcatempo, si allontanavano dall’ufficio per svolgere attività private come commissioni in vari esercizi pubblici, viaggi in macchina o, addirittura, anticipavano o posticipavano l’ingresso o l’uscita rispetto agli orari registrati nell’apparecchio marcatempo. In altri casi gli stessi facevano “passare” il loro badge da qualche collega compiacente o, addirittura, timbravano il cartellino nella sede di Foggia pur dovendo prestare servizio a Deliceto (la banca dati è unica). Nei confronti di una delle sottoposte alla misura cautelare, addetta al centro di riabilitazione di Foggia ma residente a Deliceto, infatti, è stato accertato che la stessa registrava l’ingresso e l’uscita di lavoro al poliambulatorio di Deliceto anziché a Foggia dove era impiegata, facendo così risultare la sua presenza in ufficio nell’orario in cui si trovava ancora o era già arrivata nella cittadina dove risiede. In una circostanza la presenza della stessa, è stata riscontrata dai carabinieri sull’autobus di linea Deliceto – Foggia, quando già invece sarebbe dovuta essere in servizio a Foggia. Le misure cautelari sono state emesse dal Gip del Tribunale di Foggia su richiesta di quella Procura della Repubblica che ha coordinato le indagini svolte dai Carabinieri. Nell’accusa anche l’aggravante relativa al particolare periodo storico e alla contingente crisi del mercato del lavoro. I destinatari della misura sono stati ristretti presso le loro abitazioni: tre a Deliceto e due Bovino, in regime di arresti domiciliari, con divieto di comunicare con persone diverse da quelle che con loro vivono.

di Redazione 


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