L'associazione “Giovanni Panunzio - Eguaglianza Legalità Diritti” celebra i 10 anni dalla fondazione
L'iniziativa con il movimento Cambia di Nunzio Angiola
Mercoledì 16 aprile 2025, alle ore 17:30 la Sala Rosa del Palazzetto dell’Arte Andrea Pazienza di Foggia (via Galliani 1) ci sarà un incontro per celebrare i dieci anni dell’Associazione “Giovanni Panunzio – Eguaglianza Legalità Diritti". L'iniziativa è organizzata dal gruppo politico Cambia.
GLI INTERVENTI. L'incontro sarà moderato da Mirella Losito, Dirigente del movimento politico "Cambia". Il programma prevede i saluti di Rosaria Stefanini, anche dirigente del movimento politico Cambia, e gli interventi: - Michela Magnifico, Giornalista, esperta di cronaca. Presenta il docufilm dedicato alla vicenda umana e giudiziaria di Giovanni Panunzio - Dimitri Cavallaro Lioi - Presidente dell'Associazione Giovanni Panunzio - Giovanna Belluna Panunzio - Vicepresidente dell'Associazione Giovanni Panunzio - Michele Panunzio - Figlio di Giovanni Panunzio - Silvano Ammirati - Già Segretario Regionale SAP - Sindacato Autonomo Polizia - Francesco Arcuri - Presidente di SOS Impresa Foggia - Pasquale Pilone - Collettivo Mediante - Stefano Corsi - Attore del Teatro della Polvere, recita un monologo dedicato a Giovanni Panunzio - Nunzio Angiola, Segretario Provinciale del Movimento politico "Cambia", Consigliere Comunale, Già Parlamentare
I FONDATORI. “Sono passati dieci anni - scrivono dall'associazione - da quel giorno in cui tre persone, unite da un ideale comune e da una visione incrollabile, decisero di fondare un presidio civile di memoria, giustizia e cambiamento. Dimitri Cavallaro Lioi, Presidente e anima instancabile dell’Associazione Giovanni Panunzio – Eguaglianza Legalità Diritti, insieme a Giovanna Belluna Panunzio, vice presidente dal cuore forte e determinato, e Antonio Belluna, segretario preciso e sempre presente, hanno dato vita a un progetto che oggi è diventato simbolo di antimafia sociale in tutta Italia”.
IL PERCORSO. “Era il 2015 – proseguono gli organizzatori - quando, in nome di Giovanni Panunzio, imprenditore ucciso per aver avuto il coraggio di denunciare il racket, nasceva l’Associazione. Da allora, quella scelta è diventata un percorso, una battaglia quotidiana contro le mafie, l’omertà e le ingiustizie, combattuta non con la retorica ma con azioni concrete, educazione, cultura e presenza attiva sul territorio. Fondamentale è stato anche il sostegno costante, discreto ma profondo, di Michele Panunzio, figlio di Giovanni. Con il suo appoggio morale, il suo senso di responsabilità e la sua volontà ferma di mantenere viva la memoria del padre, Michele ha accompagnato e sostenuto l’Associazione fin dai primi passi. La sua presenza ha rappresentato un ancoraggio etico e umano, un legame diretto tra la memoria personale e l’impegno collettivo.
LE ATTIVITA'. “Dieci lunghi anni di attività: laboratori con i giovani, campagne di sensibilizzazione, incontri pubblici, sostegno alle vittime, lotta per la verità e la trasparenza nelle istituzioni. L’Associazione ha saputo intrecciare il ricordo con l’azione, la memoria con la militanza civile. Non un semplice sodalizio, ma una vera e propria comunità etica che cresce giorno dopo giorno, animata da chi crede che legalità significhi giustizia sociale, eguaglianza dei diritti, libertà dalla paura. Merito dei tre fondatori, tenaci e caparbi, ognuno con il proprio talento e la propria sensibilità. Dimitri, con la sua guida lucida e la capacità di unire. Giovanna, custode della memoria e della forza morale di Giovanni. Antonio, pilastro organizzativo e voce attenta al dialogo con le realtà associative e civiche. Insieme hanno reso possibile l’impossibile, facendo dell’antimafia sociale non solo un valore, ma una pratica quotidiana. Oggi, a dieci anni dalla fondazione, l’Associazione guarda al futuro con la stessa determinazione con cui ha iniziato. Perché finché ci sarà anche solo una persona disposta a dire no alle mafie, a scegliere la giustizia, a credere nei diritti e nella dignità, l’Associazione Giovanni Panunzio continuerà ad esistere. E a resistere. Grazie, Dimitri. Grazie, Giovanna. Grazie, Antonio. Grazie, Michele. E grazie a tutti quelli che hanno camminato al vostro fianco. La strada - concludono dall'associazione - è ancora lunga, ma insieme, è quella giusta”.
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.