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Trasparenza, inclusione, protagonismo attivo: 5 associazioni lanciano la sfida per un nuovo sviluppo

Un laboratorio programmatico che parte dal basso e punta a trovare nuove ricette per lo sviluppo di Foggia. L’ ‘esperimento’ parte da cinque associazioni – La Società Civile, Comunità Politica, EQUA, Capitanata.Neo e Libertà Civile – che si sono riunite a piazza Giordano per approfondire le questioni della città ed immaginare un futuro diverso, che passa però da un protagonismo dal basso.

LA SFIDA. Trasparenza, inclusione, voglia di mettersi in gioco, cimentandosi nella politica senza delegare ad altri. E’ questa la sfida delle associazioni, che vogliono sdoganare una verità scomoda a Foggia: l’incapacità diffusa, che si vede spesso soprattutto nel privato sociale, di non riuscire a fare rete. “Foggia al centro” parte invece proprio dall’assunto opposto: la crescita della qualità della vita del capoluogo dauno deve partire dagli stessi cittadini che sui temi cruciali possono fondersi come pezzi dello stesso puzzle.

MOBILITA’ SOSTENIBILE. Dopo il doveroso e sentito minuto di raccoglimento per Gianluca Ritrovato, il ragazzo morto nell’incidente a via Manfredonia qualche giorno fa, sono partiti gli interventi. Punta sulla sostenibilità ambientale Pasquale Cataneo (Capitanata.Neo): “Foggia si deve aiutare da sè, e questo vale per tutti i settori. Noi mettiamo al centro una visione di sviluppo programmatico che guardi a chi è con noi. Il processo di autonomia differenziata così come è concepito porta i cittadini a non avere opportunità uguali a tutti”. Sul banco degli imputati, poi, le diseguali risorse del PNRR tra Nord e Sud che “rischiano di aumentare i divari. Bisogna puntare sulla mobilità sostenibile, che ridia sviluppo a un territorio già martoriato”, la ricetta di Cataneo. RIFIUTI. Altro tema ‘scottante’ in questi giorni di caldo foggiano è quello dei rifiuti, dopo le difficoltà verificatesi all’impianto di Passo Breccioso: “Gli utili prodotti dall’impianto vanno a finire quasi tutti a Bari, per quale motivo? – si chiede Francesco Strippoli de La Società Civile -. Il contratto di servizio con Amiu Puglia non tutela la città. Non è stato ancora pubblicato da 115 giorni, nonostante una richiesta anche di acceso agli atti”. Gli fa eco Lucia Aprile: “Siamo cittadini e vediamo con i nostri occhi i rifiuti per strada. Per questo servizio paghiamo 22 milioni di euro l’anno, oltre ad 8 milioni del peso dell’indifferenziata di Passo Breccioso che è un impianto dei Foggiani ma quando prende soldi per smaltire i rifiuti, i proventi per l’80% vanno ad Amiu e solo per il 20% a Foggia. Da cittadina sono indignata, questa situazione va avanti per troppo tempo ma ora abbiamo la possibilità di essere più consapevoli su queste gestioni fraudolenti. Ce la meritiamo una città più pulita”.

GIOVANI. Ha parlato di giovani Rosa Menga della neonata associazione EQUA che continua il suo impegno civico dopo essere stata tra i parlamentari più giovani d’Italia ad essere eletta. “Vogliamo ripartire dall’ascolto dei cittadini e la cosa più naturale era presentarci in piazza – afferma -. La situazione attuale parla di un progressivo spopolamento di questa terra. È una ‘questione foggiana’ perché la Capitanata se la passa peggio delle altre province pugliesi. Non è soltanto la politica a livello cittadino ma anche la gestione commissariale a non essere stata attenta a questo abbandono dei giovani”. Foggia da qui a 50 anni, secondo i dati, arriverà a 80mila abitanti nonostante il tasso di natalità sia superiore alla media nazionale. Tradotto: i Foggiani hanno ancora voglia di fare figli ma sono poi costretti a farli emigrare. Al 31 dicembre 2020 Foggia ha perso oltre 2mila residenti. I giovani (da intendersi le persone dai 20 ai 40 anni) scendono dal 33% al 25%. “Perché così tanta gente va via? Quando guardiamo questi dati dobbiamo capire che dietro ci sono degli indicatori. Siamo 24simi sugli indicatori della qualità della vita degli anziani mente siamo agli ultimi posti se consideriamo la fascia 0/10 e 18/35 – spiega Rosa Menga -. Andiamo male sul verde attrezzato (metri quadri per bambini, ndr), giardini scolastici, sport per bambini, asili nido. Se c’è la volontà politica di andare alla radice del problema, qualcosa si può ancora fare. La battaglia dei giovani è di tutti. Se così non sarà, questa città sarà presto morta”.

TRASPARENZA. Trasparenza amministrativa è invece il tema trattato da Luciano Beneduce (Comunità Politica), impegnato da anni anche sulla promozione educazione alla mobilità sostenibile dei più giovani: “È arrivato il momento di porsi come obiettivo la politica, ponendo come tema la partecipazione alla attività amministrativa dei cittadini. Siamo nati circa sei mesi fa e oltre 200 persone oggi danno una mano a costruire insieme una visione per il cambiamento di questa città. Foggia non è morta ma ha bisogno di sviluppo”. Tra le proposte, un programma dove il bilancio sia partecipato, con un preventivo che venga presentato alla cittadinanza che può dire la propria su alcuni temi-chiave. Non da meno la costruzione di “case di quartiere”, ovvero spazi pubblici di tutti per organizzare attività culturali, di mutuo aiuto, condividere esperienze di studio, oltre a Gruppi di Cultura che vadano a favorire sistemi più trasparenti di elargizione delle risorse. “Molte associazioni hanno tentato di accedere agli atti senza però avere nessuna risposta nonostante la legge lo imponga – sottolinea Beneduce -. Dobbiamo fare in modo che la vera trasparenza amministrativa sia effettivamente realizzata, e riteniamo che si possa costruire una comunità monitorante per seguire gli atti comunali. Se siamo più trasparenti attiriamo anche più fondi e allontaniamo le negatività. Non vogliamo deleghe ma partecipazione”.

CENTRO. Ha invece parlato del tema del degrado del centro storico Alessio Lusuriello, presidente di Libertà Civile e portavoce di Progetto Concittadino. “Ci sono problemi macro-economici come le tasse nonché micro-economici come la mancanza di decoro urbano. Ci siamo chiesti perché i negozi sono semi vuoti nonostante siano iniziati i saldi? Se in città si ha paura che si rubano le auto e ci sono i rifiuti per strada, poi è normale che non si esce. La rigenerazione del territorio è importante e accanto a questa vanno messi in atto alcuni strumenti come il Distretto Unitario del Commercio su cui Foggia non ha nemmeno presentato il bando. Dobbiamo sfruttare le competenze al servizio delle opportunità, rendiamoci protagonisti della nostra città”, ha affermato. Il dibattito è continuato anche coinvolgendo gli altri presenti in piazza, e proseguirà nei prossimi mesi seguendo questo format. La sfida è lanciata.

di Saracino Nicola


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