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Ataf e differenziata, Pd attacca Landella: "Usa la tecnica dello struzzo invece di risolvere le emergenze"

"L'Amministrazione comunale non può adottare la tecnica dello struzzo e nascondere la testa nella sabbia per non vedere i gravissimi problemi di Ataf SpA e della gestione del ciclo dei rifiuti". E' il capogruppo del Partito Democratico Alfonso De Pellegrino a sintetizzare i temi della conferenza stampa svolta questa mattina a Palazzo di Città con il consigliere comunale del PD Pasquale Russo, il capogruppo de Il Pane e le Rose Augusto Marasco e il segretario cittadino del PD Mariano Rauseo.

LA GRAVITÀ. I problemi organizzativi e finanziari dell società comunale di trasporto pubblico e quelli relativi alla raccolta differenziata dei rifiuti urbani sono stati sviscerati per denunciare ritardi, errori ed incongruenze dell'Amministrazione Landella, giunta al punto di "espropriare il Consiglio comunale delle sue prerogative istituzionali - ha affermato Augusto Marasco - pur di non affrontare una discussione adeguata alla gravità della situazione".

 LE LINEE. "I mezzi di Ataf sono sempre meno efficienti e le corse soppresse giornalmente aumentano - ha esordito De Pellegrino -. Eppure la burocrazia comunale impedisce l'utilizzo di sei mezzi acquistati per sostituire alcuni di quelli che in strada non possono proprio andarci". La riduzione delle corse incide tanto sulla qualità del servizio - "mai così bassa" - che sulla "percorrenza, con riflessi negativi sulle casse societarie". La difficoltà finanziaria dell'azienda "è la prima preoccupazione dei lavoratori che hanno aderito allo sciopero - ha incalzato Augusto Marasco – giustamente preoccupati della stessa sopravvivenza di Ataf, il cui bilancio ha un passivo di oltre 650.000 euro". L'assunzione, prevista dal CdA e avallata dal sindaco Landella, delle 18 unità non assorbite dalla società di gestione della sosta tariffata comporterebbe "una spesa aggiuntiva annua di 300.000 euro; come si fa a non essere preoccupati?".

I SOLDI. Il capogruppo de Il Pane e le Rose ha poi denunciato l'avvenuto adeguamento inflattivo del contributo versato dal Comune alla società: "Un atto costato oltre 2 milioni di euro, che il dirigente dei servizi finanziari si è sempre rifiutato di sottoscrivere in passato ritenendola una pretesa illegittima dell'azienda. Non solo gli è stato riconosciuto per il presente e il passato, ma sono state trasferite immediatamente anticipazioni del contributo superiori all'ammontare del contributo mensile dovuto con una forzatura ai limiti della legittimità amministrativa".

L’ATAF. Sul tema specifico dell'assorbimento dei 18 ausiliari della sosta, il capogruppo del PD si è domandato: "Se non ci sono gli autobus, a cosa serve utilizzare questi lavoratori per le pulizie così da liberare autisti?". Una provocazione da cui è discesa la denuncia delle "discrepanze tra le previsioni del bando vinto dall'Apcoa e la sua attuazione, tutte attribuibili ad interventi diretti del socio unico (l'Amministrazione comunale) anche in contrasto con quanto affermato in atti ufficiali dal Consiglio di Amministrazione di Ataf SpA". "Manca una visione del servizio e una prospettiva operativa - ha aggiunto Mariano Rauseo - quella che, invece, era contenuta nel piano industriale del 2006 grazie al quale fu aumentata la produttività e si migliorò il servizio mantenendo la pace in azienda e garantendo i cittadini".

LA DIFFERENZIATA. Sul "fallimento" della raccolta differenziata si è concentrato l'intervento del consigliere comunale PD Pasquale Russo: "L'applicazione dell'aliquota massima dell'ecotassa ai contribuenti foggiani è conseguenza della fallimentare organizzazione del servizio svolto sotto la supervisione dell'Amministrazione comunale". L'attuale sistema è una "rielaborazione del progetto redatto dall'Amministrazione Mongelli per servire un terzo della città; progetto più volte rivisto e corretto su indicazione della Regione Puglia e, nella fase conclusiva, con l'ausilio dei tecnici di Amiu". Da allora ad oggi i margini operativi sono stati tanto ridotti che "appena 4 mila foggiani differenziano i rifiuti, rendendo impossibile il raggiungimento della soglia minima del 40% oltre cui si abbatte l'ecotassa". In più "non è stata fatta alcuna attività di divulgazione del servizio e di educazione ambientale, preferendosi spendere i soldi in consulenze inutili e campagne pubblicitarie di dubbio valore".

di Redazione 


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