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Ordigno distrugge auto a San Giovanni Rotondo, preso uno dei responsabili

È stato arrestato dai carabinieri il presunto autore dell’attentato dinamitardo avvenuto il 16 novembre scorso a San Giovanni Rotondo. 
LA VICENDA. Quel giorno, intorno alle 20.10, i Carabinieri della Compagnia locale hanno ricevuto una comunicazione telefonica di una violenta esplosione avvenuta a San Giovanni Rotondo in località Patariello, che aveva interessato e distrutto completamente un’autovettura del tipo Volkswagen Polo, parcheggiata di fronte l’abitazione del proprietario del mezzo distrutto. Intervenuti sul posto, i militari hanno proceduto a un accurato sopralluogo dell’area interessata e da subito è emersa la potenza dell’ordigno utilizzato il quale, collocato sotto l’autovettura, aveva completamente distrutto il mezzo, tanto che alcune parti del veicolo sono state rinvenute a notevole distanza dal luogo in cui era parcheggiato il mezzo. Solo la casualità ha evitato danni peggiori a cose e, soprattutto, a persone.

LA FUGA. Le immediate indagini sul posto dell’attentato, da parte degli investigatori della Compagnia Carabinieri di San Giovanni Rotondo, hanno consentito, già durante le fasi del sopralluogo, di individuare a breve distanza del luogo del delitto un’autovettura compatibile con quella inquadrata dalle telecamere, a bordo della quale si trovava l’odierno arrestato in compagnia di altra persona allo stato non ancora identificata: i due, per sfuggire al controllo dei militari, si sono dati a precipitosa fuga, causando un incidente stradale con altra autovettura ed abbandonando il veicolo sul posto. Nell’immediatezza, già quella sera, sono state concordate con la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia, le attività d’indagine che avrebbero permesso di individuare in poco tempo, nella persona arrestata in data odierna, uno dei responsabili del grave attentato. Si tratta di P. M, classe ‘89, con numerosi precedenti contro la persona, stupefacenti e armi, fino al mese scorso sottoposto agli arresti domiciliari per lesioni personali.

LE IMMAGINI. Le indagini tradizionali con servizi di osservazione sul territorio, corroborate da sofisticate attività tecniche a cui si sono affiancate l’acquisizione e analisi di filmati attraverso telecamere del circuito cittadino e di privati, hanno consentito in tempi brevissimi di far luce sull’accaduto e sull’autore del gesto criminale.

di Redazione 


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