Vandali in via Le Maestre, lo sdegno di Landella: "Né bravata né ragazzata, è inciviltà"
“Vandalizzare una piazza, nel cuore della città, a due passi dai palazzi delle istituzioni, è qualcosa che fa rabbrividire. È il sintomo evidente di un’inciviltà profonda, radicata, violenta. Siamo sbigottiti di fronte a questa pervicacia ignobile, che pare aver preso di mira il tratto di via Le Maestre alle spalle di Palazzo di Città, prima imbrattandolo con scritte oscene ed oggi addirittura distruggendone i muretti. La condanna per queste azioni è totale. Senza alcuna possibilità di attenuante o giustificazione”.
L’INCIVILTA’. Il commento del sindaco di Foggia, Franco Landella, agli atti vandalici alle spalle di Palazzo di Città (LEGGI E GUARDA FOTO), ha il sapore della condanna. “Non si tratta di una ‘bravata’. Né uno scempio di tale portata può essere derubricato a ‘ragazzata’ – denuncia il primo cittadino -. Siamo ampiamente nel campo dell’inciviltà più completa, rispetto alla quale esprimo lo sdegno dell’Amministrazione comunale, interpretando il sentimento dell’intera comunità cittadina”.
LA VIDEOSORVEGLIANZA. “Siamo già al lavoro – prosegue Landella - per provvedere rapidamente alla riparazione delle conseguenze di questa gratuita e vigliacca dimostrazione di vera e propria delinquenza. Contestualmente il Corpo di Polizia Municipale ha avviato le indagini per verificare la possibilità di risalire agli autori degli atti di vandalismo, in modo da poterli denunciare senza indugio alle autorità competenti. L’area è infatti controllata attraverso il sistema di videosorveglianza, attivo e funzionante”.
“NEMICI DI FOGGIA”. “Chi si è reso protagonista di questo comportamento scellerato, a cui mancano le più elementari nozioni di rispetto dei beni e degli spazi pubblici – conclude Landella -, va isolato e messo ai margini dalla maggioranza dei cittadini perbene. Vandalizzando quella piazza si è procurato un danno a tutti i foggiani. Si è inferta una ferita a ciascuno di noi. I vandali sono nemici di Foggia. E noi dobbiamo impegnarci con ancor maggior vigore a sconfiggere loro e le orrende pratiche a cui sono abituati”.
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