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Aumenta la richiesta di assistenza sanitaria per la Terza Età

Con l’invecchiamento della popolazione continua ad aumentare la richiesta di servizi di assistenza sanitaria per la Terza Età. Si tratta di un fenomeno che interessa tutto il Paese, tuttavia in alcune parti d’Italia si presenta in modo più critico a causa della mancanza di posti letto nelle strutture per anziani.
 
È il caso della Calabria, dove secondo i dati Istat la disponibilità è di appena l’1,04% della popolazione over 65, risultato che posiziona la Regione al terz’ultimo posto in Italia prima della Campania e della Basilicata. Al vertice invece si posiziona il Trentino Alto Adige con il 4,40% di posti letto, mentre a livello europeo i dati Ocse vedono una media UE di 47,2 posti a cada mille abitanti rispetto a una media italiana di 19,2.
 
È evidente come sia necessario fare di più per garantire un’adeguata assistenza sociosanitaria agli anziani, specialmente agli over 65 non autosufficienti che hanno bisogno di cure costanti e specializzate. Ciò vale per tutto il Paese, ma soprattutto al Sud Italia, dove la mancanza di posti letto pesa sulle famiglie che in molti casi sono costrette ad occuparsi direttamente delle necessità dei propri cari.
 
Le strutture d’eccellenza in Italia per l’assistenza agli anziani
 
Nonostante la penuria di posti letto, in Italia sono presenti delle strutture d’eccellenza per l’assistenza agli anziani, basta dare un’occhiata alle informazioni disponibili in portali specializzati come, ad esempio, Orpeaitalia.it. Nel sito di Orpea Italia, divisione italiane del Gruppo Orpea, è possibile trovare numerose strutture rinomate per la qualità delle cure e l’accoglienza alberghiera, ma non sono disponibili per il momento nel Sud Italia ad eccezione della Sardegna.
 
Eppure la Calabria avrebbe tutte le carte in regola per ospitare un maggior numero di centri per anziani, soprattutto considerando la presenza di personale altamente qualificato e di un clima temperato e gradevole tutto l’anno particolarmente adatto agli over 65. D’altronde, le strutture per anziani sono un importante volano per l’economia locale, tenendo conto sia degli occupati diretti sia dell’indotto che genera sul territorio una residenza per anziani.
 
Con la popolazione italiana in invecchiamento la Calabria potrebbe sfruttare meglio questa potenzialità, da un lato offrendo un numero superiore di posti letto alle famiglie con anziani non autosufficienti in casa, dall’altro mettendo a disposizione delle persone non residenti delle proposte competitive per l’assistenza sociosanitaria della silver generation. Tutte le stime, infatti, indicano un progressivo incremento dell’età media della popolazione nei prossimi anni, una situazione che spingerà ulteriormente la richiesta di posti letto per anziani.
 
Oggi, inoltre, è in aumento la domanda per i centri altamente specializzati, come le cliniche di riabilitazione funzionale e le case di cura neuropsichiatriche. Allo stesso tempo si presta sempre più attenzione alla qualità del servizio, sia in termini di comfort degli ospiti, sia in relazione all’efficienza delle cure e dei trattamenti proposti all’interno delle strutture, senza tralasciare aspetti come la bellezza della location e la funzionalità degli spazi adibiti agli incontri con i familiari.
 
La sfida dell’accoglienza degli anziani non autosufficienti
 
Tutti gli studi indicano come nei prossimi anni stati ed enti locali dovranno affrontare delle sfide complesse nell’assistenza degli anziani non autosufficienti. Una possibile soluzione potrebbe essere un mix di welfare pubblico/privato, in cui la parte privata venga gestita attraverso investimenti di previdenza complementare incentivati nella popolazione fin dalla giovane età, per affiancare le esigue risorse pubbliche nella gestione delle cure socio-assistenziali nella Terza Età.
 
Sinergia e inclusione sono la parole chiave del welfare che verrà, dove tuttavia un elemento imprescindibile è la disponibilità di posti letto presso strutture attrezzate e qualificate ad accogliere gli anziani, offrendo vari livelli di supporto a seconda delle condizioni di ogni ospite. Anche in Italia è ora di ripensare questo settore prima che sia troppi tardi, garantendo in ogni regione un sostegno adeguato alle necessità della popolazione locale, ma anche favorendo l’interscambio laddove necessario.

di Michele Gramazio


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