Il primo punto dell’Avellino di quest’anno arriva contro il Foggia, che ai punti avrebbe però meritato di più nella terza giornata del girone C del campionato di Serie C. Una buona prova per i rossoneri, che nel primo tempo hanno avuto diverse occasioni per passare, confermate poi nel finale di gara quando l’ingresso di Peralta si è fatto sentire eccome. Al Partenio senza tifosi foggiani, Cudini stravolge il modulo e propone il 3-5-2 con Nobile tra i pali, trio difensivo formato da Salines, Marzupio e Carillo mentre a centrocampo Di Noia e Martini giocano interni, con Rizzo e Garattoni esterni e Schenetti a ispirare Beretta e Tonin. Stesso schema per Pazienza con Ghidotti in porta, difesa formata da Benedetti, Rigione e Cionek; in mezzo al campo il quintetto porta i nomi di Cancellotti, Dall'Oglio, Armellino, D'Angelo e Tito mentre in avanti il duo è composto da Patierno e Marconi.
PIU’ FOGGIA. Il Foggia inizia bene e al 3’ Garattoni sceglie bene il tempo su cross perfetto di Rizzo ma manda a lato su colpo di testa. Poco dopo, è Schenetti a spaventare Ghidotti con un tiro potente da fuori, che il numero uno irpino respinge in corner. L’Avellino non pressa molto e attende i rossoneri che hanno così facilità di manovra e al 16’ Beretta ha una buona chance dall’interno dell’area dopo una bella azione corale e assist di Rizzo, ma manda fuori. Il Partenio mugugna per qualche passaggio sbagliato di troppo degli irpini che si fanno vedere solo al 21’ con un tiro di Cancellotti, senza pretese. Il Foggia sembra più a suo agio nel 3-5-2 e continua a macinare gioco come al 26’ quando Di Noia con una gran botta calcia a lato ma manda un altro squillo alla difesa avellinese. I padroni di casa attaccano in maniera più macchinosa e confusa ma trovano comunque la conclusione al 30’ con Cancellotti con Nobile che blocca sicuro. Gli uomini di Pazienza cercano di manovrare per vie verticali ma il Foggia è ben messo in campo e concede poco. Lo zero a zero del primo tempo sta stretto ai rossoneri.
EQUILIBRIO. Nella ripresa, l’Avellino prova a proporsi di più nella metà campo foggiana ma senza particolare convinzione. Il Partenio rumoreggia e invita Pazienza a effettuare qualche cambio e l’ex tecnico del Cerignola accontenta il pubblico: dentro Palmiero per Armellino e Gori per Marconi. Al 62’ gli irpini hanno un guizzo con Patierno che di testa colpisce debole e un minuto dopo protestano per un presunto atterramento dell’attaccante in area che l’arbitro però valuta correttamente. L’Avellino guadagna terreno, complice anche un Foggia più rinunciatario. Cudini lo capisce e manda in campo Tounkara per uno stanco Tonin e Vacca per Schenetti. Cambia anche Pazienza: dentro Falbo per Tito. I ritmi della gara calano, a scuoterla ci prova Gori al 71’ ma il suo tentativo è centrale e Nobile blocca. Beretta non ne ha più e Cudini manda dentro Diego Peralta, mentre negli irpini D’Amico prende il posto di Cancellotti e Sannipoli quello di Dall’Oglio. I padroni di casa hanno maggior piglio con i nuovi cambi e alll’82’ Patierno prova dal limite dell’area ma Nobile ci mette i pugni e respinge. Il Foggia ha un break con Martini poco dopo ma il centrocampista rossonero spreca da buona posizione, dopo essere stato bravo a recuperare palla. Un minuto dopo, è Peralta a provarci ma manda di poco alto. Il ‘10’ rossonero è di un altro livello e si vede, e all’85’ ancora da fuori spaventa Ghidotti. Le squadre si allungano nel finale, l’Avellino si rituffa nell’area rossonera con Falbo che trova pronto Nobile alla risposta e poco dopo Tounkara chiama Ghidotti alla parata a terra. L’ultimo brivido lo regala Vacca che regala una occasione d’oro a Patierno ma l’attaccante irpino calcia fuori incredibilmente fuori a tu per tu con Nobile. Finisce 0-0, per l’Avellino ci vorrà tempo per assimilare la cura-Pazienza. Il Foggia porta a casa un punto che aumenta la sua autostima e la convinzione che il 3-5-2 sembra essere nel dna di questa squadra. Con la Virtus Francavilla la chance per confermare che la strada intrapresa è quella giusta.
foto: Calcio Foggia 1920 - Antonellis