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Barbablù, storia di un amore mai nato

La fiaba dei fratelli Grimm non è mai stata così vera. E così poco fiaba...

Il Teatro del Cerchio di Parma ha inaugurato ieri sera, 24 ottobre, la settima stagione teatrale indipendente del Teatro dei Limoni, Giallocoraggioso, con lo spettacolo Barbablù, una rivisitazione in chiave moderna della fiaba dei fratelli Grimm, mettendo in scena una terribile realtà ancora chiusa tra le mura domestiche, per condividerla con un pubblico adulto. Lo spettacolo, che ha già accolto il consenso degli spettatori, si replicherà nelle serate di venerdì 25, sabato 26 e domenica 27 ottobre, alle ore 21.00.
C'E' TUTTO PER UNA GRANDE STORIA, MANCA SOLO L'AMORE. La prima parte dello spettacolo cattura gli spettatori descrivendo due punti di vista, quello di un uomo e quello di una donna, completamente agli antipodi tra loro, riuscendo a suscitare con una sottile e velata ironia qualche risata: quel poco che ci vuole per affrontare il capovolgimento della storia che, nella seconda parte, svela il lato più profondo di sé. Un incontro, un picnic, i progetti, le promesse e infine un matrimonio. Gli ingredienti per una storia convenzionale ci sono tutti, manca solo l’amore.
E'L'UOMO PER ME... Galeotto fu quel ballo tra i due. Sulle note di Mina, va in scena la storia di una donna, anzi di una canzone: “É l'uomo per me, è sicuro di sé, da uomo so già, i progetti che ha, i sogni che fa...”: quasi per autoconvincersi di aver trovato in quel cavaliere dalle labbra sottili, dagli occhi lucidi e dalla barba ispida, l’uomo della sua vita. Lui vede in quella donna solo un corpo esile che non gli dispiace poi così tanto e un contenitore vuoto pronto a riprodursi. Le botte, la rabbia, il buio, le urla e il dolore si susseguono come note stonate culminanti in un pianto liberatorio che segna una fine ma anche un inizio: la morte dell’uomo che l’ha tenuta prigioniera nella gabbia della paura e il dono di una nuova vita a cui dare tutto l’amore che il suo carceriere non ha mai voluto.
TRA PALCO E REALTA’. “Vorrei poter essere un feto per tornare a vivere”: queste parole aprono lo spettacolo e arrivano dritte al cuore degli spettatori. Mario Mascitelli, autore del testo e regista, può andare fiero della sua creatura che ha preso vita grazie alla bravura di Mario Aroldi, Gabriella Carrozza e Paola Ferrari. Queste ultime, con un’interpretazione assolutamente trascinante, danno voce ad una lunga schiera di donne che scelgono di amare una persona distruttiva e sottoscrivono un patto segreto con i loro carnefici. Nell’immaginario fiabesco il sanguinario Barbablù era un signore molto ricco ma dall’aspetto poco piacevole che in una stanza remota del suo palazzo custodiva gelosamente i corpi devastati delle sue donne, tutte con la testa mozzata. Oggi Barbablù ha mille volti, e nessuno di questi ha ancora imparato ad amare. Come la fiaba, lo spettacolo vuole avere un fine pedagogico: mai accontentarsi di dare amore a chi non ricambia con l’amore e conservare la capacità di vedere nell’altro anche i lati più oscuri, più nascosti e potenzialmente più pericolosi.
Il Teatro del Cerchio di Parma ha inaugurato, lo scorso 24 ottobre, la settima stagione teatrale indipendente del Teatro dei Limoni di Foggia, "Giallocoraggioso", con lo spettacolo "Barbablù". Una rivisitazione in chiave moderna della fiaba dei fratelli Grimm: sulla scena, infatti, una terribile realtà chiusa tra le mura domestiche, tanto attuale quanto forte e diretta. Lo spettacolo (nel video riportato, il trailer ufficiale), che ha già accolto il consenso degli spettatori, si replicherà nelle serate di sabato 26 e domenica 27 ottobre, alle ore 21.00.
C'E' TUTTO PER UNA GRANDE STORIA, MANCA SOLO L'AMORE. La prima parte dello spettacolo cattura gli spettatori descrivendo due punti di vista, quello di un uomo e quello di una donna, completamente agli antipodi tra loro, riuscendo a suscitare con una sottile e velata ironia qualche risata: quel poco che ci vuole per affrontare il capovolgimento della storia che, nella seconda parte, svela il lato più profondo di sé. Un incontro, un picnic, i progetti, le promesse e infine un matrimonio. Gli ingredienti per una storia convenzionale ci sono tutti, manca solo l’amore.
E'L'UOMO PER ME... Galeotto fu quel ballo tra i due. Sulle note di Mina, va in scena la vicenda di una donna, anzi di una canzone: “É l'uomo per me, è sicuro di sé, da uomo so già, i progetti che ha, i sogni che fa...”: quasi per autoconvincersi di aver trovato in quel cavaliere dalle labbra sottili, dagli occhi lucidi e dalla barba ispida, l’uomo della sua vita. Lui vede in quella donna solo un corpo esile che non gli dispiace poi così tanto e un contenitore vuoto pronto a riprodursi. Le botte, la rabbia, il buio, le urla e il dolore si susseguono come note stonate culminanti in un pianto liberatorio che segna una fine ma anche un inizio: la morte dell’uomo che l’ha tenuta prigioniera nella gabbia della paura e il dono di una nuova vita a cui dare tutto l’amore che il suo carceriere non ha mai voluto.
TRA PALCO E REALTA’. “Vorrei poter essere un feto per tornare a vivere”: queste parole aprono lo spettacolo e arrivano dritte al cuore degli spettatori. Mario Mascitelli, autore del testo e regista, può andare fiero della sua creatura che ha preso vita grazie alla bravura di Mario Aroldi, Gabriella Carrozza e Loredana Scianna. Queste ultime, con un’interpretazione assolutamente trascinante, danno voce ad una lunga schiera di donne che scelgono di amare una persona distruttiva e sottoscrivono un patto segreto con i loro carnefici. Nell’immaginario fiabesco il sanguinario Barbablù era un signore molto ricco ma dall’aspetto poco piacevole che in una stanza remota del suo palazzo custodiva gelosamente i corpi devastati delle sue donne, tutte con la testa mozzata. Oggi Barbablù ha mille volti, e nessuno di questi ha ancora imparato ad amare. Come la fiaba, lo spettacolo vuole avere un fine pedagogico: mai accontentarsi di dare amore a chi non ricambia con l’amore e conservare la capacità di vedere nell’altro anche i lati più oscuri, più nascosti e potenzialmente più pericolosi.

di Redazione 


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