Il Foggia non scende in campo nel derby, il Bari vince in dieci e fa il trenino
Al San Nicola termina 1-0: decide il gol di Cianci
Indisponente. Può essere descritto solo così il Foggia visto nel derby contro il Bari. I biancorossi, in dieci per quasi 70 minuti, portano a casa la vittoria grazie a una splendida punizione al 15' del secondo tempo di Cianci, barese doc che per l'occasione rispolvera il trenino.
PRIMO TEMPO. Pronti via e il copione della gara è subito evidente. Bari alla ricerca del gol e Foggia praticamente assente. Al 6' Marras fa secco Germinio sulla destra e crossa per Cianci che stacca di testa e manda di pochissimo alto sulla traversa. Un minuto dopo, il rasoterra pericoloso di Antenucci dai 20 metri è neutralizzato in tuffo da Fumagalli. Clamorosa l'occasione per i galletti al 14': il Foggia perde il pallone a centrocampo, parte D'Ursi che serve solissimo Cianci all'altezza del dischetto, Fumagalli è miracoloso a respingere. Continuano a spingere i padroni di casa e ogni cross di Marras crea pericoli alla difesa rossonera. Al 27' però Maita lascia i suoi compagni in dieci, reagendo nei confronti di D'Andrea e colpendolo con uno schiaffo. Ti aspetti che il Foggia possa guadagnare metri e, invece, Rocca continua a cincischiare e gli attaccanti si preoccupano solo di fare falli sui difensori. Si va negli spogliatoi sullo 0-0.
SECONDO TEMPO. Neanche l'intervallo schiarisce le idee al Foggia. La superiorità numerica non si vede e, anzi, al 60' il Bari passa. Anelli ferma con la mano un'azione di Antenucci, sulla punizione si presenta Cianci che indovina l'incrocio dei pali con il suo sinistro e va nei pressi della bandierina a esultare con il trenino. Marchionni non sa che pesci prendere, entrano anche Balde e Dell'Agnello ma il risultato non cambia. Nei minuti finali l'allenatore rossonero battibecca con Curcio, troppo solista nel corso della gara. Ci sarebbe anche l'occasione per pareggiare dopo una svirgolata in area di Sabbione ma Dell'Agnello spara tra le braccia di Frattali. Non succede più nulla, Marchionni raduna la squadra a centrocampo e, a muso duro, chiede che non si manchi di rispetto all'interno della squadra. Oggi il rispetto è mancato nei confronti dei tifosi.
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