LA MOBILITAZIONE PUBBLICA. Il Giudice, nel suo provvedimento, ha ritenuto cessate le esigenze cautelari alla luce dello svolgimento, da parte della difesa, di indagini difensive nei confronti di tutte le presunte persone offese (che, tra l'altro, hanno esplicitamente negato ogni ipotesi di maltrattamenti). Il Giudice ha anche dato atto della 'mobilitazione pubblica in favore delle maestre di gran parte delle potenziali fonti di prova', che la difesa ha documentato offrendola alla valutazione del GIP (GUARDA: Biccari non crede alla "scuola lager", in centinaia riuniti per solidarietà alle maestre ai domiciliari).
I REATI. L'accertamento dei fatti, in particolare la compiuta valutazione dell'unico elemento a carico (materiale audio video frutto della captazione) e la loro rilevanza ai fini della configurazione dei reati contestati, sarà oggetto della fase dibattimentale (a meno che il PM non decida di rivalutare criticamente le proprie conclusioni rassegnate nella richiesta cautelare). Fino a quel momento, le maestre non torneranno in servizio.
IL COMMENTO DELL’AVVOCATO. “Esprimo soddisfazione per questo primo, importante, passo verso l'affermazione della verità dei fatti – commenta il legale, l’avvocato Michele Vaira -. Va dato atto al GIP di aver dimostrato oltre alla consueta coerenza giuridica, grande sensibilità”.
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