Sono quindici le ordinanze di custodia cautelare (in 14 in carcere, 1 ai domiciliari) eseguite all’alba di oggi nell’ambito dell’operazione “Andromeda II” messe a segno dagli agenti della squadra mobile di Foggia in collaborazione con il reparto Prevenzione Crimine e reparto Volo di Bari. Il provvedimento restrittivo emesso dal gip del Tribunale di Bari su richiesta della DDA pugliese, in collaborazione con la procura di Foggia, è il risultato finale di una complessa e prolungata indagine condotta tra il 2010 ed il 2011 e che, di fatto, costituisce l’ideale prosecuzione dell’”Operazione Andromeda” del settembre 2010 che, in quell’occasione, portò all’emissione di 18 misure cautelari a carico di cittadini foggiani.
L’organizzazione. All’esito dell’operazione è stata sgominata una composita organizzazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti (soprattutto cocaina ed hashish) costituita da due gruppi diversi ed indipendenti - con base a Foggia ed Apricena - ma collegati tra loro ed impegnati alternativamente nel rifornimento o nello spaccio nelle zone di Foggia, San Severo, Apricena e nel vicino Abruzzo, nella zona di Pescara. Grossisti ad Apricena e piazzisti a Foggia, ma con addentellati anche a Manfredonia, come avamposto sul Gargano, e a Pescara, per aprirsi un varco sul mercato abruzzese.
Criminalità multitasking. C’era un’organizzazione perfetta dietro ai due gruppi: “Non possiamo più pensare ai fenomeni criminali in maniera fortemente localizzata e parcellizzata – ha spiegato a tal proposito il procuratore antimafia, Antonio Laudati – oggi la criminalità è evoluta, organizzata in modo globale, multitasking: si tratta di organizzazioni volte alla gestione monopolistica dell’attività”. Difficile quantificare il giro d’affari dietro quest’attività: quel che è certo, spiegano gli inquirenti, è che si ragiona nell’ottica dei grandi numeri se è pur vero che, grazie al perfetto meccanismo di acquisto/vendita, le “piazze” controllate dei due gruppi non erano mai sprovviste di stupefacente.