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Blitz animalista alla Fiera di Santa Caterina. Arrivano vigili e Asl, ma non sanno cosa fare

Pesci, conigli, volatili ammassati nelle gabbie

Dopo il circo, tocca ad una delle fiere più popolari di Capitanata: Santa Caterina. I volontari della Protezione Animali hanno fatto irruzione – pacifica, ma rilevante – anche tra i banchi di via Manerba, mettendo in atto un'attività dimostrativa dall'emblematico titolo “Dall'ippopotamo al pesciolino rosso. Il diritto ad essere tutelati”. I fatti sono avvenuti durante il week-end scorso, in uno dei momenti di maggiore affluenza della manifestazione.
 
ANCORA UNA VOLTA VIOLATO IL REGOLAMENTO COMUNALE. Hanno agito in quattro, questa volta, tutte donne, ciascuna con indosso una pettorina della Protezione Animali. La protesta ha riguardato un venditore ambulante di animali colpevole di aver dato vita, a detta dei volontari, ad “una scena penosa”. Secondo quanto riportato dal comunicato firmato dalla presidente della sezione foggiana della Protezione Animali, Terry Marangelli, “tanti piccoli animali erano ammassati in maniera indicibile al vento freddo della serata che tagliava la faccia, sotto un gazebo precario senza alcuna protezione, contro le più elementari norme di buon senso e di rispetto delle esigenze di vita”. Il problema però, al di là delle considerazioni di sorta, ancora una volta è il mancato rispetto del Regolamento comunale per la tutela degli animali, in vigore dal 2007. “Un centinaio di pesciolini in una vasca dove a stento potevano entrarcene una decina – si legge ancora nel comunicato –  quindici cocorite in un gabbia sufficiente per una coppia, coniglietti e criceti in sovrannumero e senza un minimo di tana...”. L'esposizione dei “pezzi” poi, sarebbe avvenuta su un banco “appena decente per vendere qualche paccottiglia casalinga, al freddo e sotto stress”. 
 
VIGILI E ASL DICHIARATAMENTE IMPREPARATI. Anche questa volta poi, i volontari hanno allertato la Polizia Municipale e il veterinario Asl, di stanza a Lucera, invocando l’applicazione del Regolamento. Un inedito, a quanto sembra, visto che, come scrivono sempre i volontari, “abbiamo dovuto fare i conti con una dichiarata impreparazione della Polizia Municipale ad affrontare il caso, anche perché il nostro Regolamento, sebbene in vigore dal marzo 2007, risulta, per i più, sconosciuto e, purtroppo anche per questo, disatteso e violato”. Anche la presenza del veterinario reperibile non ha cambiato granché la situazione: stessa impreparazione e incertezza nei confronti di un regolamento cittadino con valore di legge. Ad ogni modo, “per quanto  in maniera arrangiata”, il venditore ambulante, pressato dai vigili, ha dovuto adeguare le condizioni di esposizione degli animali, dividendoli e proteggendoli con dei cartoni di fortuna. 
UFFICIO PER I DIRITTI DEGLI ANIMALI. “Avremmo voluto un provvedimento più duro”: si legge infine, nella nota diramata dalla Marangelli la quale però, a conferma della determinatezza dei volontari foggiani, non ha esitato ad aggiungere che anche quest'azione dimostrativa è da intendersi “come un punto di partenza per la richiesta dell’istituzione dell’Ufficio per i diritti degli animali, come previsto dal Regolamento stesso”.
Dopo il circo, tocca ad una delle fiere più popolari di Capitanata: Santa Caterina. I volontari della Protezione Animali hanno fatto irruzione – pacifica, ma rilevante – anche tra i banchi di via Miranda, mettendo in atto un'attività dimostrativa dall'emblematico titolo “Dall'ippopotamo al pesciolino rosso. Il diritto ad essere tutelati”. I fatti sono avvenuti durante il week-end scorso, in uno dei momenti di maggiore affluenza della manifestazione.
ANCORA UNA VOLTA VIOLATO IL REGOLAMENTO COMUNALE. Hanno agito in quattro, questa volta, tutte donne, ciascuna con indosso una pettorina della Protezione Animali. La protesta ha riguardato un venditore ambulante di animali colpevole di aver dato vita, a detta dei volontari, ad “una scena penosa”. Secondo quanto riportato dal comunicato firmato dalla presidente della sezione foggiana della Protezione Animali, Terry Marangelli, “tanti piccoli animali erano ammassati in maniera indicibile al vento freddo della serata che tagliava la faccia, sotto un gazebo precario senza alcuna protezione, contro le più elementari norme di buon senso e di rispetto delle esigenze di vita”. Il problema però, al di là delle considerazioni di sorta, ancora una volta è il mancato rispetto del Regolamento comunale per la tutela degli animali, in vigore dal 2007. “Un centinaio di pesciolini in una vasca dove a stento potevano entrarcene una decina – si legge ancora nel comunicato –  quindici cocorite in un gabbia sufficiente per una coppia, coniglietti e criceti in sovrannumero e senza un minimo di tana...”. L'esposizione dei “pezzi” poi, sarebbe avvenuta su un banco “appena decente per vendere qualche paccottiglia casalinga, al freddo e sotto stress”. 
VIGILI E ASL DICHIARATAMENTE IMPREPARATI. Anche questa volta poi, i volontari hanno allertato la Polizia Municipale e il veterinario Asl, di stanza a Lucera, invocando l’applicazione del Regolamento. Un inedito, a quanto sembra, visto che, come scrivono sempre i volontari, “abbiamo dovuto fare i conti con una dichiarata impreparazione della Polizia Municipale ad affrontare il caso, anche perché il nostro Regolamento, sebbene in vigore dal marzo 2007, risulta, per i più, sconosciuto e, purtroppo anche per questo, disatteso e violato”. Anche la presenza del veterinario reperibile non ha cambiato granché la situazione: stessa impreparazione e incertezza nei confronti di un regolamento cittadino con valore di legge. Ad ogni modo, “per quanto  in maniera arrangiata”, il venditore ambulante, pressato dai vigili, ha dovuto adeguare le condizioni di esposizione degli animali, dividendoli e proteggendoli con dei cartoni di fortuna.
UFFICIO PER I DIRITTI DEGLI ANIMALI. “Avremmo voluto un provvedimento più duro”: si legge infine, nella nota diramata dalla Marangelli la quale però, a conferma della determinatezza dei volontari foggiani, non ha esitato ad aggiungere che anche quest'azione dimostrativa è da intendersi “come un punto di partenza per la richiesta dell’istituzione dell’Ufficio per i diritti degli animali, come previsto dal Regolamento stesso”.

di Redazione 


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