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Bomba Bibop, svolta nelle indagini: erano in tre e avevano l'ordigno in una busta

Sono tre gli attentatori della bomba del Bibop, esplosa nella notte di mercoledì scorso, nel pieno centro di Foggia, a Viale XX Maggio. Nel giorno in cui si smuove la società civile foggiana, si muove anche qualcosa nelle indagini: gli inquirenti infatti, sembrano essere sulla strada giusta, dopo aver fatto tutti i rilevamenti del caso, reperendo le immagini registrate dalle attività commerciali (e non solo) della zona interessata dall’esplosione.
TRE UOMINI CON UNA BUSTA BIANCA. Uno di loro aveva un giubbotto verde. Nelle immagini, stando a fonti certe, si vede chiaramente che i tre, poco prima dell’una di notte, hanno attraversato a passo svelto Via Conte Appiano, andando nel senso di marcia inverso a quello previsto dal codice della strada e, qui forse la leggerezza, preferendo il marciapiede più illuminato, cosa che ha permesso a diverse telecamere a circuito chiuso di rilevare il loro passaggio. Erano tutti e tre a volto coperto, in stile hooligan, con la sciarpa alzata attorno al collo fin sotto il naso e il cappello calato quasi sugli occhi. Guanti, jeans e scarpe da ginnastica. Uno dei tre poi, aveva in mano una busta di grandi dimensioni, una normalissima busta di plastica di colore bianco: all’interno, l’ordigno.
L’ESPLOSIONE. Alcuni minuti dopo la deflagrazione dell’obiettivo criminale, nelle varie telecamere della zona si può vedere correre velocissimo uno solo dei tre attentatori, probabilmente rimasto a metà strada, sempre all’altezza di Via Conte Appiano, in attesa che il resto della banda portasse a compimento il piano. L’uomo, pertanto, stando alle ipotesi delle forze dell’ordine, avrebbe recuperato e messo in moto l’automobile forse parcheggiata nei pressi di Piazza San Francesco, in attesa dell’arrivo dei due complici. Due minuti dopo, i due attentatori hanno percorso anche loro il medesimo tragitto dell’andata, entrambi correndo, quando ormai la bomba era esplosa.
IL CERCHIO SI STRINGE. Gli inquirenti sono all’opera e, con ogni probabilità, è facile che nei prossimi giorni già si giunga a qualche conclusione più certa su questa prima fase delle indagini. Attraverso le telecamere a circuito chiuso, è possibile ricostruire il percorso dei tre attentatori e, forse, anche il loro quartiere di provenienza: cosa che restringerebbe ancora di più il campo. Non vi sono dubbi, infine, sulla nazionalità dei tre attentatori: italiani, anzi foggiani.

di Redazione 


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