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Punito per aver rifiutato una perizia, due arresti per la bomba all'assicuratore

Aveva rifiutato di effettuare una perizia su un sinistro stradale in quanto, come previsto dalla legge, incompetente territorialmente. Ma tanto è bastato per giustificare la 'vendetta'. È questo il motivo, ricostruito dagli inquirenti, per cui lo scorso 18 novembre, dinanzi alla serranda dell'ufficio del perito assicurativo Amedeo Matera fu fatto scoppiare un ordigno.

GLI ARRESTI. Per quell'attentato il gip del Tribunale di Foggia, su richiesta del Sostituto Procuratore della Procura di Foggia che ha coordinato le indagini, Rosa Pensa, ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del 27enne Francesco De Stefano e del 52enne Antonio Consalvo, responsabili del danneggiamento aggravato realizzato a mezzo di detenzione e porto abusivo di esplosivo.

LA RICOSTRUZIONE. Alle 22:15 circa del 18 novembre, una “bomba carta” fu collocata ai piedi della serranda dello studio assicurativo di via Molfetta e la violenta esplosione causò ingenti danni non solo al locale, ma anche ai veicoli parcheggiati nelle vicinanze. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, attraverso la visione delle videocamere di sorveglianza ubicate nelle vicinanze del locale, a piazzare l'ordigno fu Antonio Consalvo. Dalle immagini, infatti, si è potuto vedere un soggetto che correndo si allontanava dall’area prima ancora che avvenisse l’esplosione. L’attenzione dei militari si è pertanto soffermata proprio su questo soggetto che, dopo una breve fuga, ha continuato ad allontanarsi dalla zona, camminando in modo naturale e normale. Le numerose telecamere acquisite hanno permesso proprio di ricostruire il percorso effettuato dall’uomo, sempre inquadrato fin quando ad un certo punto, svoltando in una strada, aveva fatto perdere le tracce.

LE INDAGINI. I Carabinieri, grazie alla comparazione con foto segnaletiche, hanno individuato il soggetto, riconoscendolo in Antonio Consalvo, con precedenti di polizia. Un'ulteriore telecamera, installata nei pressi della sua abitazione ha poi scongiurato ogni dubbio: analizzando tutti i filmati registrati nel corso della giornata in cui la stessa sera è stato fatto esplodere l’ordigno, i carabinieri hanno notato come Consalvo, nel corso del pomeriggio, indossasse gli stessi vestiti che, per alcune caratteristiche, erano esattamente corrispondenti al soggetto in fuga dopo la deflagrazione. Ma a ciò si è aggiunto un ulteriore particolare rappresentato dal fatto che, circa mezz’ora prima dell’evento, un soggetto sceso da un’autovettura gli consegnava un involucro, per poi allontanarsi dopo essersi intrattenuto insieme a lui.

LE INTERCETTAZIONI. Dalle successive attività tecniche d’intercettazione, è stato possibile poi risalire ed identificare il complice che, precedentemente all’evento, era andato a casa di Consalvo. Si tratta di Francesco De Stefano, anch'egli con precedenti di polizia, il quale è risultato effettivamente l’utilizzatore della stessa autovettura inquadrata dalle telecamere. Le indagini sviluppate hanno permesso così di accertare come De Stefano fosse, in realtà, complice dell'attentato, risalendo al collegamento esistente tra lo stesso ed il perito assicuratore. Infatti De Stefano aveva contattato in precedenza il perito assicurativo Matera per effettuare una perizia su un sinistro stradale nel quale risultava come una delle parti coinvolte. Ed il perito assicuratore, nella circostanza e rispettando le disposizioni, aveva dichiarato la propria incompatibilità territoriale, rimettendo tutti gli atti all’assicurazione. Un rifiuto ritenuto uno 'sgarbo' da vendicare.

di Redazione 


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