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Bombe a Foggia, l'appello di Pippo Cavaliere: "Costituire l'associazione antiracket"

Di seguito, una lettera firmata da Pippo Cavaliere, presidente Fondazione Antiusura Buon Samaritano.in riferimento agli ultimi avvenimenti criminali della nostra città.
 
Dopo l'attentato dinamitardo di ieri, credo che sia arrivato il momento che la città reagisca con la massima determinazione, attuando iniziative e forme di contrasto al dilagante fenomeno dell'azione criminale.
L'arroganza dell'intimidazione di ieri assume valenza ancora più grave, se si considera che é avvenuta a distanza di pochi giorni dalla celebrazione del ventennale dell'assassinio di Giovanni Panunzio, voluta dall'Universitá di Foggia e non dagli imprenditori, ed all'indomani della lodevole azione di prevenzione attuata dall'arma dei carabinieri.
In queste condizioni, alla città é preclusa qualsiasi ipotesi di sviluppo e di crescita, sia sul piano sociale che economico. Così non c'é futuro!
Nel 1995, per volontà della diocesi foggiana, fu costituita la fondazione antiusura, che nel corso degli anni ha assistito decine e decine di vittime dell'usura, che con la denuncia sono riusciti a liberarsi dei loro aguzzini. Cito per brevità l'ultimo caso, molto significativo: solo un mese fa la fondazione ha assistito una vittima di usura spogliato di ogni suo bene ed a seguito di denuncia circostanziata, un'incisiva quanto rapida indagine, condotta in brevissimo tempo dalla polizia e dall'autoritá giudiziaria, ha portato all'arresto del presunto usuraio.
É la dimostrazione inconfutabile che il fenomeno criminale può essere contrastato a condizione che ci sia una forte presa di coscienza da parte dei cittadini e delle vittime di estorsione ed usura.
Ritengo che sia ormai improcrastinabile la costituzione di un'associazione antiracket anche nella nostra città, come auspicato dal sindaco Mongelli nel corso della recente visita a Foggia del ministro Cancellieri.
In quell'occasione il Comune di Foggia ha lanciato un imput, si é fatto portavoce di un'esigenza ineludibile, si é dichiarato disponibile a favorire la nascita dell'associazione, ma ora tocca alle varie organizzazioni datoriali di categoria, ai singoli imprenditori e commercianti, a quanti, costretti al ricatto estorsivo, vedono vanificarsi i sacrifici sopportati in lunghi anni di duro lavoro, con la sottrazione di liquidità destinata alla propria famiglia o alla propria attività.
Tocca ora a loro raccogliere l'invito o se vogliamo la sfida, come avvenuto in tante altre realtà: è un atto dovuto, di civiltá e di orgoglio, per chi è convinto che la libertà di azione é una condizione irrinunciabile per un operatore economico. Se quest'atto non ci sará, sulla cittá si adombrerá il sospetto di uno stato di connivenza.

di Redazione 


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