“I diktat del PdL sono inaccettabili. Chi minaccia la crisi di Governo farebbe bene a ricordare che quest’Esecutivo è nato per risolvere le emergenze del Paese, non i problemi giudiziari di Silvio Berlusconi”. Così Michele Bordo, deputato Pd e presidente della Commissione Politiche Europee, commenta la proposta di sospendere le attività parlamentari per tre giorni.
SI ALLE RIFORME, NO ALLE BEGHE. “Il Governo e il Parlamento – spiega  Bordo - non devono essere coinvolti nelle beghe giudiziarie di Silvio  Berlusconi: sarebbe oltremodo grave fermare le Camere mentre al Senato  si discute di riforme istituzionali e a Montecitorio si affronta il  decreto sull’Ilva, per tutelare migliaia di posti di lavoro e chiedere  all'azienda investimenti per rispettare l'ambiente e bonificare il  territorio dall'inquinamento”.
IL PDL FACCIA CHIAREZZA. “L’Esecutivo di coalizione guidato da Enrico  Letta – ricorda Bordo – è nato in un momento di grave difficoltà con uno  scopo ben preciso: quello di fare le riforme attese dai cittadini e  dare risposte concrete alla crisi che attanaglia il Paese. Proprio per  questo il PdL deve fare chiarezza. Ci dica perché è parte di questa  coalizione: se l’obiettivo è lavorare nell’interesse comune, allora  questi diktat sono inaccettabili e la richiesta di sospensione deve  essere ritirata; altrimenti – conclude Bordo – se ciò che sta loro a  cuore e solo il destino di Silvio Berlusconi, ne risponderanno dinanzi  al Paese”.