Borgo Mezzanone, niente corrente nel ghetto: l'allarme della Flai Cgil
Ciò che si temeva è accaduto. Con l’arrivo del primo freddo si sono moltiplicati i problemi per gli abitanti del ghetto di Borgo Mezzanone. La totale assenza di energia elettrica – servizio mancante da diverse ore sulla pista – sta causando non pochi problemi ai braccianti. Proprio in virtù di questo la FLAI CGIL di Foggia ha chiesto l’intervento del Prefetto, dott. Paolo Giovanni Grieco, affinché si trovi una soluzione celere al problema.
SISTEMA ELETTRICO PRECARIO.
“Rendiamo nota l’evidente precarietà del sistema elettrico che serve i braccianti che risiedono sulla pista – ha ribadito il Segretario Generale FLAI CGIL, Giovanni Tarantella. L’infrastruttura elettrica, già di per sé insufficiente, viene messa ulteriormente sotto pressione nei periodi di freddo, quando cresce il fabbisogno energetico per alimentare stufe elettriche e boiler per l’acqua calda, lasciando, come è appena capitato, tutta l'area senza corrente. Il problema rimane irrisolto, con un impianto che non è in grado di sostenere le necessità della popolazione del ghetto. Attualmente- aggiungono dal sindacato - gli abitanti non riescono ad utilizzare quell’energia che garantirebbe loro condizioni di vita dignitose”.
PROBLEMA IRRISOLTO. “Anche lo scorso anno la FLAI CGIL ha richiesto al Prefetto un intervento immediato per potenziare l’impianto elettrico, assicurando almeno i servizi minimi indispensabili per la sopravvivenza – tengono a precisare dal sindacato. Intanto è ormai acclarata la perdita dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) destinati al superamento dei ghetti. Per la sola zona della Capitanata erano stati stanziati 114 milioni di euro per progetti finalizzati all’accoglienza dei braccianti nei comuni, con l’obiettivo di smantellare gli insediamenti precari”.
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.