Stampa questa pagina

"I boschi della Puglia sono a rischio": WWF contro il disegno di legge della Regione

Presentato un documento per le modifiche assieme ad altre associazioni

I boschi di Puglia sono a rischio. E il disegno di legge approvato dalla Regione Puglia in materia di foreste e filiere forestali è “una legge dal sapore antico che considera il bosco prevalentemente come risorsa da sfruttare più che come componente di un ecosistema da salvaguardare”. A lanciare l'allarme è il WWF Puglia, che ha inviato alla Regione un documento condiviso con altre associazioni in cui esprime una serie di perplessità che riguardano l’impostazione stessa del disegno di legge e propone una serie di modifiche al provvedimento (Il documento è scaricabile a questo link).

LA SUPERFICIE. "I boschi sono un bene raro in Puglia - sottolinea il WWF Puglia -. Siamo la regione con la più bassa superficie boscata d’Italia: appena il 7-8 %". Una superficie forestale, tra boschi e macchia, di 166.415 ha calcolata nel Piano Paesaggistico Regionale (PPTR). E molti boschi, "tranne la Foresta Umbra, sono piccoli, isolati e degradati da secoli di attività umane e necessitano di interventi di riconnessione e recupero, mentre molte aree dovrebbero essere rimboschite in un’ottica di area vasta".

IL DISEGNO DI LEGGE. "Ci saremmo aspettati - sottolineano dal WWF - una visione, una strategia regionale che avesse questi obiettivi.Lo scorso 19 luglio la Regione Puglia, invece, ha approvato il disegno di legge n. 107 “Legge in materie di foreste e filiere forestali" che sembra andare nella direzione opposta". L'associazione evidenzia le criticità di un testo che, "già dal titolo, tradisce l’approccio che si è inteso utilizzare: il termine 'filiere' ha un evidente sapore produttivo, mentre il termine 'ecosistemi' sarebbe stato più corretto, considerato il valore di bene comune dei boschi e viste anche le nuove funzioni che questi stanno assumendo in un periodo di sconvolgimenti climatici".

LE RAGIONI. Ma perché questo disegno di legge rappresenta un pericolo? "I boschi di Puglia sono rari e frammentati. Abbiamo la più bassa superficie boscata tra le regioni italiane. Più un bosco è di limitata estensione più ha problemi intrinseci di sopravvivenza, dovuti non solo alle azioni dell’uomo ma anche ai fenomeni naturali (impoverimento genetico, cambiamenti climatici, effetto margine, possibilità di svolgere tutte le funzioni tipiche di un ecosistema boschivo, resilienza agli incendi, elevata biodiversità, ecc.).L’approccio alla loro gestione presuppone, quindi, una particolare attenzione. Attenzione del tutto assente nella visione presente del disegno di legge adottato. Anzi, si può affermare che il disegno di legge non ha una visione sul futuro dei boschi, né una strategia, ma si occupa solo della loro gestione ordinaria".

LE NORME. Poi, l'aspetto tecnico. "Vi è da evidenziare - è l'ulteriore spiegazione del WWF - che si tratta di una legge recepita ai sensi di un decreto statale, il d.lgs. n. 34 del 2018 (Testo Unico in materia di Foreste e Filiere forestali -TUFF). La Regione Puglia, in base allo stesso decreto, avrebbe dovuto adattare il testo alle specificità forestali del territorio regionale, ma di questo, purtroppo, non ha tenuto conto, elaborando un testo che riprende in maniera pressocché identica il corpus normativo del decreto statale, già, a sua volta, oggetto di numerose critiche da parte del mondo scientifico, in quanto fondato su una visione sostanzialmente produttivistica dell’ecosistema bosco". Nel testo viene introdotta, inoltre, una visione di “obbligo di gestione selvicolturale” del bosco: ciò significa che il bosco dovrebbe necessariamente essere gestito e tagliato secondo i dettami di una selvicoltura che non riconosce l’ecosistema bosco, ma solo un insieme di oggetti, quali gli alberi. "In questo modo, tuttavia, vengono dimenticati tutti gli altri organismi presenti, importanti per il funzionamento di un ecosistema complesso".

LE MODIFICHE. Il disegno di legge, poi, prevede la possibilità di trasformazione dei boschi per “la realizzazione di opere pubbliche o di pubblica utilità”: ebbene, il serio rischio è che, per questa via, con una semplice delibera comunale, possano finire per essere ricomprese anche lottizzazioni ed altre opere private che dovessero essere dichiarate di pubblico interesse. Il WWF Puglia ritiene che i boschi del territorio regionale necessitino di una legge che li salvaguardi e che abbia una visione di crescita di quelli già esistenti, una legge utile a migliorare le condizioni di vita della collettività, del paesaggio e della biodiversità. Ed è per questa ragione che, ritenendo che ci siano ancora gli spazi per migliorare il testo elaborato, ha trasmesso alla Regione Puglia un documento contenente osservazioni, il quale analizza le problematiche che emergono dal testo del disegno di legge e propone una serie di modifiche, rimanendo disponibile ad un confronto costruttivo con le istituzioni regionali. 

LE ASSOCIAZIONI. Le perplessità e le proposte elaborate dal WWF Puglia hanno trovato la adesione e il sostegno anche delle seguenti associazioni: Legambiente Puglia,Lipu Puglia,Federazione Pro Natura Puglia, Retake Bari, Filiera21 Associazione per l’agroalimentare, Giustizia per Taranto, Inachis Bitonto, Rizomi ODV, APS Masseria dei Monelli/Ortocircuito Bari, Gruppo informale Orto fertile (Noci), Altura - Acquaviva delle Fonti, FareAmbiente Puglia.

di Redazione 


 COMMENTI
  •  reload