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Bosco Incoronata, dopo l'incendio insorge il WWF: "Come vengono spesi i soldi pubblici?"

Dall'associazione arrivano due proposte concrete

Un piano del parco e la pubblicazione del bilancio. Sono i due atti concreti che il WWF torna a chiedere per il parco regionale Bosco Incoronata, a pochi giorni dall'incendio che il primo novembre ha distrutto circa quindici ettari di sottobosco, ultimo atto di una lunga serie di attacchi all'area protetta.
"INUTILE INTERROGARSI, BISOGNA AGIRE". Per il WWF Foggia, l'Amministrazione comunale, invece di interrogarsi artificiosamente e senza risultati se si tratti di un atto vandalico o se non ci siano altre motivazioni, deve subito correre ai ripari. Due sono, appunto, gli atti concreti che il WWF richiede subito: l'approvazione del Piano del Parco e la pubblicazione dei dati di bilancio del Parco dell'Incoronata che, come prevede la legge, deve essere distinto dal bilancio comunale. I cittadini foggiani – evidenziano - hanno il diritto di sapere in che modo sono stati spesi i soldi della collettività.
“GESTIONE FALLIMENTARE” "Dobbiamo purtroppo constatare il fallimento della gestione del Parco affidata nel lontano 2006 al comune di Foggia che in tanti anni non è riuscito neppure ad approvare il Piano del Parco previsto dalla legge istitutiva - spiega Matteo Orsino presidente del WWF Puglia -. Il Parco dell'Incoronata è nei fatti un'area priva di gestione, dove nel migliore dei casi vengono attuate iniziative estemporanee prive di qualsiasi visione di lungo respiro. Non stupisce quindi il fatto che, nella terra di nessuno dell'Incoronata, si possa impunemente appiccare il fuoco, cacciare di frodo, organizzare gare di motocross, senza che nessuno faccia nulla per imporre la legalità".
I PROGETTI ‘’AMMAZZA PARCO’’. Il Piano del Parco e la pubblicazione  del bilancio – si legge nella nota del WWF - sono passaggi fondamentali per iniziare un percorso di reale salvaguardia e valorizzazione dell'area protetta, finora minacciata da pericolosi mostri ambientali ammazza Parco regionale e ammazza Masseria Giardino. Ci si riferisce al mega impianto solare da 60÷80 megawatt su di un’area di duecento ettari. Progetto fortunatamente abbandonato dopo la sonora bocciatura da parte della Regione Puglia anche grazie all'opposizione delle Associazioni ambientaliste. 

di Redazione 


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