Botti e fuochi pirotecnici, sequestri e denunce in provincia di Foggia
Doppio sequestro di botti e fuochi pirotecnici tra San Severo e Manfredonia, operato dagli agenti di polizia e dalla Guardia di Finanza.
A MANFREDONIA. Nella giornata del 27 dicembre, nell’ambito di un servizi predisposti con apposita ordinanza del questore di Foggia, per contrastare i reati relativi alla produzione, al commercio e alla detenzione di artifici pirotecnici, in occasione delle festività natalizie e di fine anno, agenti della Polizia di Stato del Commissariato di Manfredonia, nonché del nucleo artificieri di Bari hanno denunciato in stato di libertà P.I. classe 1980. All’interno di un garage privato in Manfredonia stato infatti rinvenuto un ingente quantitativo di fuochi pirotecnici illegalmente detenuti. Sono stati sequestrati oltre 300 pezzi di categoria F” F3 F4 e IV categoria (una sessantina di colpi da mortaio) per un peso di circa due quintali (massa attiva 86 Kg. di polvere pirica).
A SAN SEVERO. Sono 40mila i fuochi d'artificio, del peso complessivo di una tonnellata, sequestrati invece dai militari della Guardia di finanza di San Severo che hanno denunciato due persone per il reato di commercio abusivo di materiale esplosivo. In particolare, in un box alla periferia della città, dove numerosi ambulanti si rifornivano dei cosiddetti 'botti di fine anno', i militari della Gdf hanno sequestrato circa 28mila fuochi pirotecnici custoditi in violazione delle normative di sicurezza e detenuti senza autorizzazione. Inoltre è stato individuato un esercizio commerciale nel centro abitato che deteneva illegalmente circa 11mila giochi pirotecnici di cui 1.600 appartenenti alla categoria 'F4', ovvero con un rischio potenziale elevato e pertanto destinati esclusivamente a persone con conoscenze specialistiche. Dagli accertamenti è infatti emerso che i 'botti' sequestrati contenevano 220 chili di polvere pirica.
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.