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Buste con polvere sospetta: altro che antrace, era borotalco...

Le ha inviate un pensionato: "Risolvo a modo mio..."

È stato chiarito il caso delle missive contenenti polvere sospette inviate e recapitate nei giorni scorsi al Prefetto, al Sindaco e al comando provinciale dei Vigili Urbani.
LE INDAGINI. Tutto era partito da una lettera anonima lasciata presso il comitato elettorale di Ilaria Mari, (Nuovo Centro Destra), di Corso Giannone. Il plico era stato consegnato agli operatori della DIGOS e conteneva poca polvere bianca, profumata, e una lettera in cui si chiedeva attenzione al tema della disciplina e del controllo degli ambulanti nell’area mercatale.
UN VECCHIO ESPOSTO. Il fraseggio atipico e alcuni altri elementi dello scritto hanno fatto risalire gli investigatori a un esposto di qualche settimana fa, firmato dall’autore della stessa lettera. A questo esposto era seguito un successivo scritto a mano nel quale lo stesso estorsore minacciava di risolvere la problematica che aveva sollecitato a modo suo. Le analisi hanno poi confermato che lo scritto e gli esposti avevano la stessa formulazione composta dalla stessa persona.
L’ULTIMA BUSTA. Le indagini si sono concluse dopo l’arrivo dell’ultima busta presso il comando dei vigili urbani. La busta conteneva della polvere bianca e un volantino identico a quello trovato nella lettera lasciata al comitato.
IL MANDANTE DELLE LETTERE. L’autore del gesto è un pensionato B.G., classe 1951, censurato per reati contro la persona e in gioventù vicino ad ambienti della sinistra extraparlamentare. L’uomo, dopo essere stato rintracciato presso la propria abitazione ha ammesso di aver scritto le lettere e di averle spedite alle istituzioni. Il pensionato è stato deferito in stato di libertà per aver procurato allarme e interruzione di pubblico servizio.
LA PERQUISIZIONE. Durante la perquisizione dell’abitazione sono stati sequestrati il computer con i file contenenti i testi delle missive, del borotalco profumato e le buste per corrispondenza.
L’APPELLO DEL QUESTORE. “Ci arrivano alcune lettere anonime in cui si chiede di provvedere ad alcune problematiche cittadine – ha spiegato Piernicola Silvis - e voglio fare un appello ai cittadini: se vogliono denunciare un problema non devono farlo in forma anonima ma presentarsi di persona nei nostri uffici in cui sarà garantita la privacy. Siamo pronti ad aiutare tutti però gradiamo che tutti siano educati nei nostri confronti senza nascondersi in anonimati”.

di Redazione 


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