"Quella della caccia è  l´ennesima boutade di amministratori che non hanno nessun riguardo verso il  proprio territorio. Non esiste alcuna norma che legittimi la delibera  dell'Amministrazione comunale delle Isole Tremiti a fare quanto richiesto.  Chiediamo al presidente del Parco Nazionale del Gargano di intervenire per porre  fine a una serie di comportamenti che ledono un territorio già troppo spesso  compromesso e abbandonato alla negligenza di amministratori poco  attenti". Così Antonio  Nicoletti e Francesco Tarantini, rispettivamente responsabile  nazionale delle Aree protette di Legambiente e presidente di Legambiente Puglia,  in seguito alla delibera del Consiglio comunale delle Isole Tremiti che ha chiesto  l'istituzione di due riserve di caccia per i residenti: una a San  Domino, l'altra a San Nicola.
LA DENUNCIA DEL WWF L'altro giorno, anche il WWF Puglia era intervenuto sulla questione, denunciando con forza quanto approvato dal Consiglio Comunale delle Isole Tremiti. "Questa  è la risposta agghiacciante del  sindaco e del Consiglio Comunale: il bracconaggio nelle Diomedee viene  di fatto 'legalizzato'. All'unanimità, infatti, l'assemblea comunale"Legali ha  chiesto l'istituzione di due riserve di caccia per i residenti. Dopo la  denuncia del Wwf dunque, invece di reprimere quel triste fenomeno, ecco  arrivare il velleitario tentativo del Consiglio comunale di legalizzare  ciò che legale non è, confermando implicitamente che amministratori e  oppositori conoscono e accettano il bracconaggio in atto  nell'arcipelago.  La decisione dell'assise tremitese appare gravissima  se si ricorda che la caccia alle isole Tremiti è vietata dal 1995".