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Calcio Foggia, è profondo rosso: altri 2 milioni di perdite nel 2023 e il totale supera i 6 milioni

Pubblicato il bilancio della società di proprietà di Nicola Canonico

Il bilancio di esercizio del Calcio Foggia al 30 giugno 2023 ha registrato una perdita di 2.103.235 euro che si vanno ad aggiungere a quelle degli anni precedenti, complessivamente pari a 4.149.008 (2.735.865 euro anno 2021 e 1.413.143 euro anno 2022). Più che rossonera, la situazione della società è in profondo rosso: ora le perdite da coprire ammontano a oltre sei milioni di euro.

VALZER DI ALLENATORI. I numeri contabili consegnano una situazione tutt'altro che rosea per la società. Pesano, in particolare, una serie di scelte gestionali errate in campo tecnico ed economico dell'estate 2022: non solo contratti esosi con calciatori dal rendimento non eccellente ma anche la serie di allenatori a busta paga con i loro staff. Spiccano, per esempio, gli importi riconosciuti a mister Boscaglia, esonerato dopo solo 7 giornate. La trattativa sull'esonero ha portato a riconoscergli una buonuscita di oltre 90mila euro per un compenso totale risultato di quasi 130mila euro. Soldi che si aggiungono ai circa 30mila euro riconosciuti al vice Massimo Lo Monaco di cui ben 20mila per 'convincersi' ad andare. Meno di lui hanno incassato Fabio Gallo per il periodo in cui ha svolto il ruolo di allenatore (20.500 euro) e Delio Rossi (31.500 euro con rinuncia a qualsiasi premio playoff). In totale per gli staff tecnici che si sono avvicendati sulla panchina del Foggia i costi sono ammontati a 300mila euro.

MONTE INGAGGI. L'ammontare totale dei costi di ingaggio dei calciatori ha superato quota 2milioni di euro: 2.150.000 euro per l'esattezza. Solo in cinque, hanno guadagnato un terzo dell'intero importo. Particolarmente gravosi, anche in questo caso, i contratti e i premi a calciatori fortemente voluti da Boscaglia come Andrea Schenetti (209mila euro), Diego Peralta (203mila) e Odjer Moses (127mila euro). Sul podio, tra i più pagati, vi è invece Ogunseye (175mila euro), subito seguito da Giacomo Beretta (132mila). Contratti pesanti sono anche quelli di Giovanni Di Noia (118mila euro) e Antonio Vacca (115mila euro). Spiccano, tra gli altri, anche gli 86mila euro di Alessandro Malomo e i 51mila euro di Eugenio d'Ursi (entrambi ceduti in prestito a gennaio 2023, rispettivamente a Triestina e Crotone). Tra i costi sostenuti, poi, vi sono da aggiungere quelli legati al premio preparazione di 80mila euro riconosciuto a una società argentina, la Estudiantes Rio Cuarto, per il portiere Dalmasso, i 50mila euro versati a Corda al termine di una conciliazione per stipendi non pagati, i 40mila riconosciuti alla professionista Palma Boria per l'attività di valutazione del marchio.

RICAVI. Eppure i tifosi per la stagione 2022-23 hanno fatto la loro parte. I ricavi legati alla disputa delle gare in casa sono saliti da circa 460mila euro a quasi 580mila, quelli da abbonamento (4000 tessere) si sono incrementati da 350mila euro a 550mila. Sono 'persino' aumentati i proventi dal commercio online (da 6mila a 27mila). Discorso a parte riguarda i proventi da sponsorizzazioni (che diminuiscono) e quelli da pubblicità cartellonistica allo stadio. Questi ultimi si impennano salendo da 650mila euro a oltre 1milione. Ma pesa una considerazione. Allo stadio campeggiano i tabelloni elettronici della CN di Nicola Canonico per cui occorrerebbe comprendere quanto di questo importo si riferisce al debito nei confronti dello stesso proprietario del Calcio Foggia. Si tratterebbe solo di un cane che si morde la coda.

LA MANCATA CAPITALIZZAZIONE. A proposito. E il patron Canonico? La scellerata gestione sia tecnica che economica legata all'estate 2022 (i cui effetti si trascinano pesantemente sul bilancio) è fotografata dai numeri impietosi, inutile infierire. Nel corso dell'esercizio 2022-2023 per far fronte agli esborsi finanziari necessari alla gestione la Corporate Investments ha versato poco meno di 1,5milioni di euro che si sono aggiunti ai precedenti 700mila euro. Ma tali versamenti non sono stati effettuati in conto capitale. Ad oggi sono cosiddetti 'finanziamenti infruttiferi di soci', in parole povere debiti del Calcio Foggia. Nessuna capitalizzazione è stata fatta per il Calcio Foggia. Per ora ci si è avvalsi della normativa Covid che ha consentito di rimandare per cinque anni il ripiano delle perdite. Ma non c'è molto tempo ancora. Entro il 2025 occorrerà coprire i primi 2,7milioni di euro, altri 1,4milioni andranno coperti entro il 2026 ed entro il 2027 andrà appianata la perdita appena realizzata di 2,1milioni di euro. Il tempo stringe. Mentre Canonico avvia le prime interlocuzioni con la neosindaca Maria Aida Episcopo, occorrerà comprendere le reali intenzioni del proprietario del Calcio Foggia. I nodi – come si sa – vengono sempre al pettine.

di Michele Gramazio


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