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Calcio Foggia, la Pintus dice no all'apporto di capitale. Felleca: "Servono 300mila euro per chiudere la stagione"

E' ormai definitiva la rottura tra Roberto Felleca e Maria Assunta Pintus, i soci paritari della Corporate Investments Group, la società detentrice dell'80% del capitale sociale del Calcio Foggia 1920. Al termine di una riunione fiume, tenutasi sino alla tarda serata nella giornata di ieri, 6 maggio, la Map Consulting, di proprietà della Pintus, ha espresso voto contrario alla proposta di aumento di capitale necessario a far fronte alle esigenze di cassa per la chiusura della stagione agonistica 2019/20, rendendolo di fatto non attuabile. Toccherà ora a Felleca evitare la situazione di stallo e, in mancanza di altre soluzioni, garantire personalmente la copertura dei costi.

NUOVO CAPITALE SOCIALE. Il presidente Roberto Felleca, contattato da Foggia Città Aperta, è deluso ma in ogni caso tranquillo per il futuro: “L'assemblea straordinaria convocata dal notaio serviva ad assicurare la somma necessaria per chiudere la stagione del Calcio Foggia” spiega. “Si tratta di un importo di 300 mila euro, tuttavia la Pintus ha espresso voto contrario facendo saltare tutto”. E adesso? Felleca non si perde d'animo: “Nel caso in cui non dovessero esserci altre soluzioni, io e l'amministratore Delegato Pelusi provvederemo a versare l'importo tramite dei prestiti infruttiferi”.

LA ROTTURA. Riguardo alla rottura con la socia Pintus, il presidente rossonero prova a mettere qualche puntino sulle "i" : “Mi rivolsi a Maria Assunta per un aiuto economico nello scorso agosto, quando all'improvviso la Lega di serie D aumentò da 300 a 500mila euro il fondo perduto per l'iscrizione” ricorda l'imprenditore sardo. “Di quell'apporto, ad oggi dalla Map consulting sono arrivate solo 75mila euro. In corso d'anno, rispetto alla necessità di ulteriori 150mila euro ne sono stati versati 60. Insomma mi sembra lampante che i conti non tornino”. Eppure, come rivela Felleca, a contestare i conti sarebbe invece la Pintus: “I dissapori sono dovuti a una continua richiesta di documentazione contabile e calcoli al centesimo. Ma in una società di calcio – prosegue – occorre tener conto di una necessaria elasticità e di fisiologici scostamenti nei costi e nei ricavi: pensiamo alle multe o ai premi ai calciatori. Non è possibile quantificare con esattezza i costi finali di gestione. Ecco perchè, secondo me, queste richieste sono solo pretestuose”. Anche le ultime dichiarazioni della sua socia hanno sorpreso il presidente rossonero: “Ha raccontato di essere imprenditrice da trent'anni quando lo è da meno di dieci e si è dimenticata di dire che l'unica casa di riposo che gestisce con me è accreditata per più posti letto rispetto al totale di quella sua e delle altre due di proprietà dei fratelli”. Cosa farà ora la socia della Map Consulting? Cederà le quote o costringerà Felleca e Pelusi a strade diverse? Avremmo voluto chiederlo direttamente a lei ma, dopo che il telefono ha squillato a vuoto per l'intera giornata, quando qualcuno in serata dall'altro capo finalmente ha risposto, non ha fatto meglio che mettere giù senza proferire parole.

di Redazione 


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