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Calcio Foggia, poveri Satanelli: finiti in un ‘affare’ più grande di loro

Undici sedute d'asta deserte ma Canonico snobba il marchio

Ancora un nulla di fatto. Con quello dello scorso 8 febbraio sono diventati ormai undici i tentativi di vendita all’asta, andati deserti, dei Satanelli. E, così, il marchio che ha accompagnato le gesta della squadra del Foggia per oltre trent’anni, resta ‘prigioniero’ della procedura fallimentare della società dei Sannella. Il nuovo presidente Nicola Canonico, d’altra parte, sembra aver fatto un passo indietro rispetto all’impegno preso pubblicamente al momento del suo insediamento. Ma, ora che il prezzo è sceso a 20mila euro sarebbe un errore ingiustificabile quello di attendere ulteriormente.

STORIA INGRATA. Debiti, procedure giudiziarie, incarichi e consulenze, valutazioni discutibili. Insomma un mare di carte. Chissà se il compianto grafico foggiano Savino Russo avrebbe potuto immaginare una simile sorte per lo storico logo nato dalla sua penna. Due Satanelli affiancati in proiezione: il primo di colore rosso, il secondo nero. L’ispirazione, come fu precisato dallo stesso autore, nacque dalla figura degli “Scazzamurill”, spiritelli buoni della tradizione popolare foggiana. Quel logo, ritenuto tra i 100 più belli da una classifica stilata dal Guerin Sportivo, per i tifosi foggiani sentimentalmente non ha prezzo. Eppure, se si vorrà nuovamente congiungere questo indissolubile legame, occorrerà dare un valore concreto.

LA VALUTAZIONE INIZIALE. Già, il valore. Quale sarebbe ‘il prezzo giusto’? Tutto si è complicato proprio a seguito di una valutazione, effettuata dal consulente Antonio Netti nell’aprile 2021. Secondo quello studio il marchio dei Satanelli vale 112mila euro. Tanto? Poco? Sicuramente alla luce dei fatti si è dimostrato un prezzo esagerato che non ha trovato acquirenti disponibili in ben 11 sedute d’asta. A quel valore il professionista è arrivato attraverso una serie di analisi, basate sul bacino di potenziali tifosi del Foggia, stimati in 90mila solo nella provincia e sulla loro capacità di spesa media in gadget, bandiere, magliette, valutata 43,20 euro. In soldoni significherebbero 3,8milioni di fatturato in merchandising. Roba da far stropicciare gli occhi e che potrebbe in maniera troppo sbrigativa far sorridere i più. Una riflessione, tuttavia, andrebbe fatta sul valore che il Calcio Foggia in mani sapienti imprenditoriali potrebbe rappresentare anche pensando alla platea di sostenitori sparsi nel resto d’Italia.

LE SEDUTE D’ASTA. Tornando al marchio, la nuova seduta d’asta è fissata al prossimo primo marzo. Il prezzo iniziale ha subito una serie di ribassi: dai 112mila iniziali si è passati prima a 80mila, poi a 50mila. Lo scorso 8 febbraio il prezzo era fissato a 30mila ma anche in quella occasione nessuno si è presentato all’appuntamento. Lo stesso Canonico, interrogato sul tema in una conferenza stampa di metà gennaio, lasciò intendere di non avere tra le priorità quella di acquisire i Satanelli. Una dichiarazione totalmente contraria ai suoi propositi iniziali quando aveva promesso di riportare il logo ‘a casa’. Tra due settimane, tuttavia, il prezzo sarà di 20mila euro, addirittura inferiore a quello che fu pagato dai Sannella per acquisirne il diritto all’utilizzo. Basteranno 4mila euro di cauzione per presentarsi all’asta. Mancare anche quella occasione significherebbe, da parte del presidente, snobbare un simbolo tanto caro ai foggiani. A meno che ad aggiudicarselo non possa essere qualcun altro come magari un’associazione fatta da tifosi che, una volta per tutte, possa tener lontano i Satanelli da carte e guai giudiziari.

di Michele Gramazio


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