Otto anni e sei mesi di reclusione per tre rapine in altrettanti istituti bancari. E’ quanto dovrà scontare il pregiudicato Savino Antonio Merotta, 25enne di Cerignola, arrestato dai Carabinieri della locale stazione in esecuzione del provvedimento emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica di Trani. Le rapine che hanno portato alle condanne di Merotta sono state commesse nel periodo agosto - ottobre 2011.
LA PRIMA RAPINA. Il 6 luglio 2011, intorno alle ore 11, Merotta, agendo con un complice, dopo essersi coperto il viso con una calzamaglia di colore nero, si era introdotto nella filiale della Banca Popolare di Bari di Margherita di Savoia e sotto la minaccia di taglierini aveva costretto gli impiegati della Banca a raccogliere e consegnargli tutto il denaro presenti nella filiale banca. Subito dopo, sempre sotto la minaccia dei taglierini, i due avevano costretto le vittime ad aprire il bussolotto per darsi alla fuga. Le successive indagini, condotte dai Carabinieri della locale Stazione, hanno consentito di identificare i responsabili e di accertare che i due rapinatori si erano impossessati di circa 13mila euro in contanti.
LA SECONDA. Il successivo 10 agosto 2011, Merotta e un altro rapinatore, agendo sempre con il volto coperto, avevano fatto irruzione nella filiale della banca Credem di Andria e sotto la minaccia di un taglierino avevano costretto gli impiegati a consegnare la somma di 4.500 euro.
LA TERZA. Merotta ha invece agito in maniera solitario la mattina del 23 agosto 2011, quando fece irruzione all’interno di un negozio di generi alimentari di Andria e puntando un coltello alla gola di una cliente, costrinse la titolare del negozio a consegnare il denaro presente nel registratore di cassa ammontante a circa 200 euro, fuggendo subito dopo a bordo di uno scooter. L’uomo è stato ristretto nella Casa Circondariale di Foggia.
IL DIALETTO. A incastrare Merotta sono state le immagini delle telecamere di videosorveglianza degli istituti di credito e quelli della pubblica via: un elemento che ha reso sostanzialmente inutile il suo trucchetto di camuffare la propria voce, cambiando dialetto e accento per ogni distinta rapina.