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Campi Diomedei, il gioco dell’oca dei lavori: un passo avanti e due indietro

Che succede ai Campi Diomedei? Quello che, al termine dei lavori, sarà uno dei più grandi parchi urbani del Mezzogiorno, esteso su un’area di 23 ettari, dal 2015 continua a essere un immenso cantiere i cui lavori avanzano a intermittenza. Nei giorni scorsi l’ultima sorpresa. Gli operai sono in azione per rimuovere il percorso pedonale in mattoncini.

I QUESITI. Ugo Fragassi, responsabile di Foggia Più Verde, impresa consortile che esegue i lavori, prova a minimizzare quanto sta accadendo: “Tutto è sotto controllo. In precedenza erano state fatte solo delle prove sul colore da utilizzare per la pavimentazione. Capita anche per gli appartamenti, lei non ha mai fatto delle simulazioni sulle pareti per scegliere la pittura di una stanza?”. A chi scrive non è capitato ma, al di là delle esperienze personali, la spiegazione fornita non sembra esauriente. Anche perché Fragassi ha la bocca cucita sugli altri quesiti e in particolare sul principale: quando termineranno i lavori e avverrà la consegna del Parco?

I TEMPI. Le responsabilità sono rimpallate tra direttore dei lavori, il Rup dirigente del Comune Affatato, fino a chiamare in causa la questione relativa all’ex Iriip che portò il parlamentare Cinque Stelle, Giorgio Lovecchio a interessare il Ministero. L’intervento portò la Soprintendenza a bloccare i lavori nel 2018 e ad autorizzare una variante qualche mese dopo. È stato eliminato il parcheggio inizialmente previsto per aumentare l’area destinata all’Istituto Incremento Ippico, è stato prescritto di prevedere alberature che consentano la ‘godibilità dell’edificio del Deposito Cavalli e Stalloni, si è posto l’accento sulla riproposizione del cosiddetto ‘Otto’, il percorso del vecchio ippodromo. Ma da allora, aprile 2019, di tempo ne è passato.

GLI SCAVI. A fine ottobre terminarono anche gli scavi archeologici avvenuti sotto la supervisione del soprintendente Italo Muntoni. “Nell’area - comunicò Muntoni - si è rivelato essere un villaggio neolitico del 6000 a.C. esteso su un’area di 1880 metri quadri, con spazi domestici delimitati da fossati di recinzione, muretti a secco, fornaci e piastre di cottura, testimonianza delle primissime comunità umane che hanno praticato l’agricoltura”.

I RITARDI. Poi lo stop a causa della pandemia. Ma sui ritardi di quest’ultimo anno nessuno si espone per chiarirne i motivi. Un paio di mesi fa il cantiere sembrava nuovamente in movimento con operai al lavoro per lo sfalcio delle erbacce, nel frattempo cresciute. Ora, però, il curioso passo indietro come in un gioco dell’oca con la pavimentazione pedonale che affianca il percorso ciclabile già realizzata ma in via di smantellamento. La domanda dunque resta: quando termineranno i lavori?

di Redazione 


 COMMENTI
  • tommaso

    30/06/2022 ore 09:08:07

    Grande amarezza, come sempre, questa città è vittima dei ritardi, delle incompiute e di abbandoni decennali che generano spese per ripristini. E' VERGOGNOSO !!! Tutti gli amministratori capaci di fare solo i fatti propri.
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