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Candidato "sospetto", la replica dei 5 Stelle: "La fedina penale di Ambrosino è pulita, noi non accettiamo voti da criminali e mafiosi"

In riferimento all’articolo “Il candidato Cinque Stelle che imbarazza Episcopo: il papà di Ambrosino già socio in affari del boss Sinesi” pubblicato da Foggia Città Aperta, arriva la replica del Movimento 5 Stelle che, ovviamente, provvediamo a pubblicare. 

I PUNTI. Nella replica, il Movimento fissa alcuni punti, che si elencano qui di seguito 
 -Emanuele Ambrosino, candidato del Movimento 5 Stelle, non ha mai avuto alcun problema con la giustizia, di qualsiasi natura, come attestato dalla fedina penale, al punto da avere partecipato a concorsi pubblici ed avere sostenuto prove anche per l’ingresso nella Polizia di Stato e nell’Arma dei Carabinieri;
-Vito Ambrosino, padre di Emanuele Ambrosino, della cooperativa di onoranze funebre Gli Angeli, non è mai stato nemmeno sfiorato da un’inchiesta giudiziaria, e l’avere lavorato in un remoto passato con Roberto Sinesi non può equivalere a una condanna;
-Il Movimento 5 Stelle ha nei suoi principi identitari il rispetto e la difesa della legalità e la lotta alla mafia, e sono imprescindibili e inderogabili. Lo dimostrano il nostro impegno nelle aule istituzionali e non, dalla nostra nascita e dal nostro ingresso nelle assemblee elettive (Parlamento, Regioni, Province, Comuni), e i risultati prodotti anche e soprattutto grazie all’azione e alla tenacia dei nostri portavoce, recepite dai Governi guidati dal presidente Giuseppe Conte, nella lotta alla criminalità organizzata a Foggia e in Capitanata: la sede staccata della DIA, il potenziamento degli organici di forze dell’ordine e magistrati, il progetto e il finanziamento per la nuova Cittadella della Giustizia, per citare solo alcune delle nostre battaglie;
-Il Movimento 5 Stelle respinge qualsiasi accostamento alla criminalità organizzata e alla mafia, e qualsiasi strumentalizzazione elettorale mirata a gettare fango su persone che hanno la sola colpa di volere cambiare il presente e il futuro della nostra città;
-Il Movimento 5 Stelle ribadisce per l’ennesima volta che non accetta voti da criminali e mafiosi, e ricorda la denuncia fatta alla Procura della Repubblica da una nostra esponente nei confronti di un candidato del centrodestra alle elezioni regionali del 2020 per voto di scambio (esponente poi finito nella relazione redatta dal Prefetto per motivare lo scioglimento dell’amministrazione comunale in carica).
LA CONTROREPLICA DI FOGGIA CITTA' APERTAIn merito al primo punto, si precisa che Foggia Città Aperta non ha mai scritto che Emanuele Ambrosino (anch'egli socio della cooperativa di onoranze funebri Gli Angeli almeno sino a settembre 2022) è stato coinvolto in inchieste giudiziarie. Nell'articolo, al contrario, si evidenzia che è estraneo alle vicende narrate e gli si augura di costruirsi il futuro che desidera
In merito al secondo punto, non si può che confermare che Vito Ambrosino è stato socio in affari della cooperativa Angeli di Roberto Sinesi, boss della mafia foggiana. È un fatto che il suo ingresso nel consiglio di amministrazione, il 16 maggio del 2006, avviene nella stessa data in cui entra a far parte della cooperativa Roberto Sinesi. Il verbale ufficiale è liberamente scaricabile in allegato all'articolo. Vito Ambrosino subentra a Giuseppe Scopece che lo zio Roberto Sinesi, come appurarono indagini giudiziarie, aveva deciso di estromettere dagli affari. Scopece scomparve nel nulla pochi mesi dopo, vittima di lupara bianca. Esattamente un anno dopo il 16 maggio 2007 l'inchiesta Osiride scoperchiò un racket delle estorsioni nei funerali al cui centro vi era la cooperativa Angeli. Nel cda siedevano Paolo Fernando Mancini e Giuseppe Cavallone poi condannati in via definitiva. Tre giorni dopo Vito Ambrosino divenne presidente e reggente della cooperativa sino a oggi.
Si prende atto delle dichiarazioni riportate dal Movimento Cinque Stelle che esulano, a nostro parere, dal caso in questione e non rispondono alle domande già poste nell'articolo precedente. 

di Redazione 


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