Cani avvelenati a Vico del Gargano, uno è morto e altri tre sono stati salvati in extremis
La denuncia della LNDC Animal Protection
A Vico del Gargano, in Contrada Maddalena, alcuni cani sono stati avvelenati, uno è morto e altri tre sono stati salvati grazie al tempestivo intervento dei volontari di un’associazione locale. La notizia è stata diffuso dalla LNDC Animal Protection il cui ufficio legale ha scritto una lettera alle autorità competenti – Comune, Carabinieri Forestali, ASL Veterinaria e Prefettura.
IL VELENO. Sul posto sono state rinvenute grandi quantità di cibo mescolato a metaldeide, una sostanza utilizzata comunemente contro le lumache ma altamente tossica per tutti gli animali. L’esame necroscopico eseguito dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale ha confermato che il cane deceduto è stato vittima di avvelenamento.
CRUDELTA' INACCETTABILE. “Ci troviamo davanti a un gesto di crudeltà inaccettabile e di totale disprezzo per la vita. Chi sparge veleno non solo uccide animali innocenti, ma mette in pericolo anche i cittadini, i bambini e gli altri animali domestici e selvatici che frequentano la zona”, commenta Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection.
ATTIVARSI SUBITO. L’ufficio legale dell’associazione ha chiesto ufficialmente alla Polizia Locale, al Nucleo Carabinieri Forestale, all’ASL veterinaria di Foggia, alla Prefettura e al Comune di Vico del Gargano di attivarsi immediatamente per garantire indagini approfondite, l’adozione di misure preventive efficaci e una condanna pubblica dell’accaduto da parte dell’Amministrazione comunale.
I REATI. L’associazione ricorda che l’uso e l’abbandono di esche e bocconi avvelenati è vietato dall’Ordinanza Ministeriale dell’8 agosto 2025 e che tali condotte, in questo caso, configurano gravi reati previsti dal Codice Penale: uccisione di animali (art. 544 bis), maltrattamento (art. 544 ter) e getto pericoloso di cose (art. 674). “Chi compie simili azioni deve essere identificato e punito severamente. La violenza contro gli animali è un segnale allarmante che non può essere ignorato. Chiediamo alle istituzioni di dare un chiaro segnale di civiltà e di impegnarsi concretamente per evitare che tragedie come questa si ripetano”, conclude Rosati.
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