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Cannabis legale, il segretario dei Radicali Rita Bernardini si autodenuncia: 120 grammi

Ieri, in Procura: "Avrebbero dovuto arrestarmi"

Ieri pomeriggio, così come aveva annunciato nel corso della conferenza del 29 gennaio (LEGGI E GUARDA VIDEO), il segretario nazionale dei Radicali italiani, Rita Bernardini, si è autodenunciata presso la Procura della Repubblica di Foggia per aver coltivato illegalmente nella propria abitazione 11 piante di canapa, cedute successivamente ai ragazzi del Cannabis social club, ossia dell'associazione LapianTiamo, affetti da sclerosi multipla. La quantità di cannabis terapeutica donata è di circa 120 grammi, ovvero un quantitativo nettamente superiore a quello di 5 grammi, che la Legge Fini-Giovanardi consente per uso personale, e oltre il quale può scattare l'arresto con l'accusa di spaccio.
“AVREBBERO DOVUTO ARRESTARMI”. Cosa è successo dunque in seguito all'autodenuncia della Bernardini, che ha esibito e consegnato anche un video come prova a suo carico? Ancora nulla. Gli ufficiali giudiziari del Tribunale di Foggia hanno scritto che “in tale atto si ravvisano profili penali”, invitando la Bernardini a informare un legale di fiducia e riservandosi di agire successivamente alla nomina di un pm. “Sono convinta che se avessero dovuto agire a norma di legge, avrebbero dovuto arrestarmi. Vedremo cosa accadrà, diversamente continuerò a coltivare cannabis per i malati che ne hanno bisogno”, afferma il segretario dei Radicali, che continua: “Mi auguro che con questa lotta civile riusciremo a sopperire alla disattenzione della politica”.

di Redazione 


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