Caporalato, a Borgo Mezzanone Pasquetta in marcia contro lo sfruttamento
Centinaia di persone hanno partecipato alla "marcia nazionale contro la mafia del caporalato", che si è tenuta a Borgo Mezzanone.
NEL GHETTO DEI BULGARI. Alla marcia – secondo la stima degli organizzatori - hanno partecipato circa 300 persone ed erano presenti tutti i rappresentanti delle associazioni che vi hanno aderito, tra cui Lega Coop, Amnesty, Emergency, Migrantes, Libera e Aiab (Associazione italiana per l'agricoltura biologica). Il corteo ha percorso circa otto chilometri prima di arrivare al cosiddetto 'Ghetto dei Bulgari”, baraccopoli abitata da circa 250-300 braccianti: "Non vogliono essere sgomberati, come è già accaduto nel vicino ghetto di Rignano Garganico – ha spiegato il sociologo Leonardo Palmisano - e, per questo, dicono di voler tornare in Bulgaria, in autunno, al termine della raccolta del pomodoro. La richiesta che noi facciamo oggi – ha concluso Palmisano, sostenuto dal collega Marco Omizzolo - è di istituire un tavolo regionale per dare vita ad un presidio nazionale contro il caporalato".
UNA FASE NUOVA. Alla marcia era anche presente, a titolo personale, il segretario generale Spi Cgil Puglia, Gianni Forte. "Nei quaranta anni di lotte contro il caporalato che ho vissuto anche da protagonista sindacale – ha evidenziato Forte - siamo sempre rimasti isolati da una società civile che non sembrava disposta a sostenerci. La marcia fa cadere un altro muro e segna l'inizio di una fase nuova".
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