Caporalato, sette aziende del Foggiano sottoposte ad amministrazione giudiziaria
I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Foggia e del Nucleo Ispettorato
del Lavoro di Foggia hanno eseguito sette ordinanze di sottoposizione a
controllo giudiziario, emesse dal G.I.P. del tribunale di Foggia nei confronti di altrettante aziende
agricole del Foggiano. Contestualmente sono state deferite in stato di libertà dieci persone, presumibilmente responsabili in concorso dei reati di intermediazione illecita e sfruttamento del
lavoro.
LE INDAGINI. Il provvedimento scaturisce al termine di complessa attività di indagine, coordinata dalla locale
Procura della Repubblica, svoltasi dal mese di agosto al mese di settembre 2021 nell’agro della
Provincia di Foggia.
Nell’ambito dell’attività investigativa sono stati raccolti numerosi elementi che hanno permesso di
ricostruire una rete di sfruttamento della manodopera di decine di lavoratori,
approfittando dello stato di bisogno dovuto alle loro condizioni di vita precarie, mediante attività di
reclutamento, trasporto e controllo degli stessi.
Le vittime, infatti, sono state impiegate nell’attività di raccolta di ortaggi in violazione dei contratti
collettivi nazionali di lavoro in maniera gravemente sproporzionata rispetto alla qualità e quantità del
lavoro prestato, arrivando anche ad essere pagati 4 euro all’ora a fronte di una giornata lavorativa di
8 ore.
Gli elementi raccolti, di oggettiva valenza probatoria, sono stati ritenuti validi dal GIP che ha
confermato la misura cautelare reale della sottoposizione a controllo giudiziario.
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.