Stampa questa pagina

Caporalato, task force in azione: denunce e sequestri in provincia di Foggia

Cinquantadue braccianti identificati, sei persone denunciate e sequestri di documentazione e soldi. È l’esito dei controlli della task force contro il caporalato nella provincia di Foggia, composta da personale del Comando Provinciale Carabinieri, del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro, della Direzione Territoriale del Lavoro e del Comando Provinciale del Corpo Forestale.

I CAPORALI. Nel complesso, sono stati identificati e denunciati per “esercizio abusivo dell’attività di intermediazione di manodopera” (caporalato) cinque cittadini rumeni e un cittadino del Mali. Gli stessi – spiegano i Carabinieri -, in particolare, esercitavano abusivamente l’attività di intermediazione di manodopera tra aziende agricole e lavoratori, violando l’art. 18 del Decreto legislativo 267/2003.

I CONTROLLI. L’attività è stata svolta attraverso servizi di osservazione, controllo e pedinamento nelle prime ore del mattino, che partivano con l’individuazione dei furgoni a bordo dei quali salivano i braccianti agricoli; successivamente i mezzi venivano pedinati e poi bloccati nel momento in cui stavano per raggiungere il fondo, dove avrebbero dovuto lasciare i malcapitati lavoratori. Le vittime hanno ammesso che i conducenti dei furgoni offrivano loro l’opportunità di lavorare nei campi ma di non conoscere l’identità del loro datore di lavoro. Al termine della giornata il “caporale” corrispondeva loro la paga, trattenendo per sé da un minimo di 2 euro a un massimo di 5 euro per ogni lavoratore occupato.

I SOLDI. E’ stata inoltre sequestrata varia documentazione cartacea nella disponibilità dei “caporali” comprovante la loro attività illecita e quattro furgoni che servivano al trasporto dei braccianti agricoli. Nel caso dell’attività svolta in località Borgo Mezzanone, nei pressi del Cara, ove era stato individuato un cittadino del Mali che trasportava a bordo del proprio furgone 19 suoi connazionali da avviare al lavoro nei campi, è stata rinvenuta e sequestrata anche la somma di denaro pari a 1.126 euro in possesso dell’uomo, composta di banconote e monete di vario taglio, ritenuta provento della attività delittuosa.

di Redazione 


 COMMENTI
  •  reload