Un mago, un giocoliere, due animatori. E poi i giochi con i palloncini, le bolle di sapone, le canzoni di Giustina Ruggiero e Michele Dell’Anno. Per i bambini in visita ai genitori e ai parenti detenuti nel carcere di Foggia, quella di oggi, è stata una giornata speciale. Una giornata di festa, un’occasione per trasformare anche il penitenziario in un luogo a misura di bambino. Specialmente per quei piccoli che oltrepassano l’entrata del carcere per visitare i loro papà o le loro mamme. Un’attesa che può essere lunga, noiosa, in modo particolare quando le famiglie attendono i loro turno di visita all’interno del gabbiotto posto davanti alla struttura di via delle Casermette. “E’ stato un momento di grande socializzazione di divertimento per i bambini – spiega Antonio Vannella, della cooperativa Salute, Cultura e Società, impegnata nell’attività di animazione nel penitenziario foggiano - . E’ stata la prima volta che i piccoli hanno potuto trascorrere dei momenti di allegria all’interno del carcere prima di visitare i loro genitori”.
L’INIZIATIVA DEL GARANTE DEI DETENUTI - Oggi, però, le cose sono andate diversamente. Perché prima di abbracciare la mamma o il papà i bambini sono stati travolti da giochi di prestigio e colori, da canzoni e animazione. Un’iniziativa resa possibile da Pietro Rossi, il garante regionale dei detenuti, che, autorizzato dal Ministero dell’Interno ed in collaborazione con le organizzazioni di volontariato, ha promosso nei penitenziari di Bari, Foggia, Lecce e Taranto delle iniziative di animazione per superare le criticità che si vivono nei singoli istituti di pena. Come quello di Foggia, dove il disagio del sovraffollamento è stato più volte denunciato non solo dai detenuti attraverso lo sciopero della fame o la battitura delle inferriate, ma anche dall’OSAPP, l’Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria.
LE RICHIESTE - “A fronte di una capienza regolamentare pari a 2.459 sono presenti 4.375 detenuti” ha ricordato Rossi, questa mattina, presentando una piattaforma di richieste, atte a legiferare e ad apporre correttivi amministrativi per il contrasto agli aspetti più critici della detenzione. Tra le richieste illustrate dall’Ufficio del Garante dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà, “la modifica della normativa sulle droghe e sull’immigrazione clandestina, della legge Cirielli, l’approvazione della legge per l’introduzione del reato di tortura, l’approvazione della legge per l’istituzione del Garante nazionale, l’approvazione di un piano per l’applicazione integrale del Regolamento del 2000, in modo da garantire condizioni di vita accettabili dentro il carcere”.
LA SITUAZIONE DELLE CARCERI FOGGIANE– Che la situazione attuale per detenuti e polizia penitenziaria delle carceri foggiane non sia delle migliori lo confermano i dati forniti dall’Osapp. Il Penitenziario di Foggia, per esempio, potrebbe ospitare regolarmente solo 371 detenuti mentre ad oggi ne accoglie 720, di cui 40 donne. Inoltre, nella sede penitenziaria di viale delle Casermette “da tempo manca la presenza di due vice-direttori penitenziari, di tre del Ruolo dei Commissari con Funzioni di Comandante, vice Comandante di reparto e Coordinatore Nucleo Traduzioni e Piantonamenti”. Ma non solo. Il disagio del sovraffollamento, infatti, riguarda anche i 310 poliziotti del penitenziario “sotto organico di circa 80 unità, con un consumo di lavoro straordinario pari a 48.121mila ore” spiega Mastrulli. A San Severo, invece, il cui carcere ospita detenuti di criminalità attenuata, la capienza regolare è di 64 unità, mentre ad oggi si arriva a 95 persone; il personale di polizia è composto da sole 70 unità. A Lucera, invece, dove sono rinchiusi detenuti con varie tipologie delinquenziali locali, a fronte di una disponibilità regolare di 156 unità si supera quota 230; il personale di polizia è di 104 unità ma ne servirebbero almeno altre 20.