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Carcere, il sovraffollamento non risparmia i detenuti delle strutture foggiane

I dati dell’UILPA sulle condizioni dei penitenziari

Sovraffollati. Senza suicidi, questo sì, ma sovraffollati. E con un numero elevato di tentati suicidi e atti di autolesionismo. A leggere i dati snocciolati dal sindacato UILPA la situazione dei detenuti nelle carceri della Capitanata, e di conseguenza del personale di polizia penitenziaria, non è delle migliori. Ma le strutture di Foggia, San Severo e Lucera sono in buona compagnia, visto che il problema del sovraffollamento, al 31 dicembre 2013, è presente in tutti i carceri italiani. Tanto che Eugenio Sarno, segretario generale, dell’UILPA, ha parlato di “una situazione generale che, pur in via di miglioramento, resta, per citare il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, una vergogna per un Paese come l'Italia. Il dato medio nazionale di affollamento è ancora troppo alto, attestandosi al 41,1%”.

LA SITUAZIONE NEL FOGGIANO A Foggia, invece, il dato lievita e si attesta intorno al 52,8%. Una percentuale alta di affollamento della struttura di via delle Casermette motivata da numeri inoppugnabili: per una capienza regolare pari a 373 unità, alla fine dell’anno appena trascorso in cella c’erano 570 detenuti, con un esubero di presenze pari a 197. Meglio, ovviamente, di quando nel penitenziario si sfioravano anche i 700 detenuti. A San Severo, invece, le cose vanno un pochino meglio: la capienza regolare è pari a 64 unità e al 31 dicembre si contavano 80 detenuti, con una percentuale di affollamento pari al 25,0%. Infine, la struttura penitenziaria di Lucera che vanta una capienza regolare pari a 156 detenuti ed una presenza effettiva di 176 detenuti.

I TENTATI SUICIDI Oltre a questa situazione di criticità, però, il sindacato ha rimarcato anche altre questioni, come quelle dei suicidi, dei tentati suicidi e degli atti di autolesionismo. La bella notizia è che lo scorso anno in nessuna struttura carceraria della Capitanata si registrarono casi di suicidio; al contrario, nel carcere di Foggia si verificarono 25 tentati suicidi. Ancora più numerosi, però, nel 2013 sono stati gli atti di autolesionismo: l’UILPA ne ha segnalati almeno 81 nel penitenziario del capoluogo dauno. Insomma, questo nuovo rapporto ripropone con forza la questione del sovraffollamento delle carceri, dell’assistenza sanitaria dei detenuti e dell’organico della polizia penitenziaria ridotto all’osso e non sempre messo nelle condizioni di operare bene ed in tranquillità.

MA QUALCOSA SI MUOVE Eppure, all’interno delle strutture carcerarie della provincia di Foggia le Amministrazioni Penitenziarie si stanno sforzando per rendere più umana e dignitosa la condizioni restrittiva e per avviare tentativi di socializzazione. Lo scorso 11 dicembre, per esempio, Mariella Affatato, direttrice del Carcere, Angela Intini, direttrice dell’UEPE (Ufficio di Esecuzione Penale Esterna) e Pasquale Marchese, presidente del Ce.Se.Vo.Ca., hanno siglato un protocollo d’intesa per dare vita ad iniziative utili a favorire percorsi riabilitativi per le persone che scontano pene detentive o in misura alternativa, sostenendo la promozione della cultura della legalità in collaborazione con le associazioni di volontariato. . A Lucera, invece, grazie al Comitato Provinciale Federazione Italiana Pallavolo di Foggia sono stati avviati dei corsi teorici e pratici di pallavolo per organizzare un torneo di volley fra i detenuti e per richiamare al rispetto delle regole. Senza contare le numerose iniziative culturali, musicali e di presentazione di libri che si svolgono dentro le mura carcerarie. Quello che manca realmente, probabilmente, sono progetti che diano vita ad unità produttive capaci di impiegare i detenuti in reali percorsi lavorativi e rieducativi. Su questo, indubbiamente, le istituzioni penitenziarie e quelle locali, in sinergia con il privato sociale, potrebbero fare di più.

di Redazione 


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