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Carcere di Foggia, detenuto muore colpito da infarto

Il Coo.S.P.: "Polizia penitenziaria sotto organico"

E’ morto colpito da infarto. In cella, nel carcere di Foggia. Doveva uscire il 30 luglio del 2015. Troverà la ‘libertà’ solo dentro una bara. Stava scontando una pena detentiva per spaccio di stupefacenti e reati contro il patrimonio. S. D. C. era di Bisceglie. Il detenuto “è deceduto questa notte nel piccolo repartino della sezione infermeria” del Penitenziario “che contiene 28 ricoverati detenuti” comunica Domenico Mastrulli, segretario generale Nazionale del Coordinamento Sindacale penitenziario.

 

L'ALLARME ”Il recluso morto – spiega Mastrulli - divideva la cella con un altro recluso, quando alle 4,30 circa di questa notte scorsa è scattato l’allarme ed il poco personale di polizia penitenziaria, 15 poliziotti di servizio in tutto il carcere che contiene quasi 611 persone di cui 28 donne più un bambino minore, si è immediatamente recato sul posto attirato dall’allarme lanciato dall’agente di servizio in quel settore”. Sono state subito attivate tutte “le procedure d’urgenza”, compreso “il ricovero nell’infermeria dell’istituto dove non hanno potuto fare altro che accertare il decesso”.

 

CARCERI AL COLLASSO Anche se morto per infarto, questa nuova tragedia consumatasi dietro le mura carcerarie riporta all’attenzione le difficili condizioni in cui versano sia i detenuti sia gli agenti di polizia. “In puglia – ricorda Mastrulli - i detenuti sfiorano la soglia delle 4.000 persone contro i 2.400 posti letto a disposizione nelle undici strutture penitenziarie che ormai sono al collasso”. E gli esempi cadono su Taranto, Lecce, Foggia e Bari. Inoltre, “in Puglia la polizia penitenziaria è pari a 2.448 unità ma per i servizi necessari ed i turni imposti dal contratto collettivo nazionale di lavoro, servirebbero altre 600 unità”. Purtroppo, però, “l’Amministraizone centrale non sembra interessata alle carenze degli organici del corpo tanto che un singolo agente è costretto a vigilare di 50 ai 140 detenuti, più reparti detentivi contemporaneamente”. Anche per questo, “le situazioni di criticità nelle carceri sono all’ordine del giorno”.

L'ORGANICO A riguardo, il Coordinamento sindacale penitenziario “si dichiara preoccupato per quanto accade all’interno delle carceri e per il numero in organico alla polizia penitenziaria”.  A Taranto sono sotto di “80 unità, a Lecce di 170, a Bari di 60, a Foggia di 85”. A nulla, dunque, sono servite le richieste avanzate più volte dal Coo.s.p. Il corpo della polizia penitenziaria dovrebbe essere composto da 45.000 unità – rammenta Mastrulli – invece  operano all’incirca 33.000 agenti, ma solo 25.000 di queste sono in attività di vigilanza nelle carceri”.

 

Il carcere di Foggia è un “carnaio”

di Redazione 


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