Carcere di Foggia, nuova aggressione: calcio nei testicoli a un agente
Il probabile motivo? “Un lieve ritardo nell’apertura della cella”
Alle ore 8.50 circa di oggi, lunedì 17 giugno, durante l’apertura delle celle per la fruizione delle docce dei detenuti nel Reparto Sezione 1 Ingresso/Accoglienza, un detenuto trasferito da pochi giorni al Carcere di Foggia da quello di Bari per motivi disciplinari, ha sferrato un calcio nei testicoli ad un poliziotto regolarmente in servizio. Il motivo, a quanto si apprende, sarebbe legato ad un lieve ritardo nell’apertura della cella. Immediatamente soccorso e visitato in Infermeria, l’agente è stato trasportato al Pronto Soccorso di Foggia per gli accertamenti e le eventuali cure del caso.
LA CASA CIRCONDARIALE RISCHIA IL TRACOLLO. A farlo sapere è il segretario generale nazionale del Co.S.P., Domenico Mastrulli: “Solo pochi giorni fa avevamo lanciato il grido d’allarme su Foggia per l’assenza totale di iniziative da parte del DAP, PRAP Bari e dove non esiste ancora un Titolare Dirigente in Istituto, ma neanche un Vice Titolare – ha dichiarato il rappresentante sindacale in una nota – La Casa Circondariale di Foggia rischia il tracollo in assenza di personale ormai insufficiente a garantire i servizi essenziali”. Gravi criticità, si apprende, che pregiudicano la sicurezza del penitenziario di Foggia.
“PREOCCUPANTE RIDUZIONE DEL PERSONALE”. “In particolare - scrive in una nota Mastrulli – le grosse carenze si riscontrano nella 5^ Unità Operativa dotata di 40 unità addette ai servizi di vigilanza del reparto che conteneva non meno di 200 reclusi. Allo stato attuale, nonostante la crescita della popolazione carceraria sfiori le 640 unità, si assiste ad una preoccupante riduzione delle risorse umane che non riescono a fronteggiare le esigenze di un reparto sovraffollato”. Critica, inoltra, anche la gestione dei turni lavorativi, con 8 ore giornaliere “in violazione delle norme del contratto nazionale di lavoro, attraverso il ricorso al lavoro straordinario”. “Il Coordinamento sindacale penitenziario – si legge ancora – intende richiamare l’attenzione del Provveditorato regionale e del DAP di Roma, chiedendo l’incremento di 80 poliziotti penitenziari. Il Co.s.p. si chiede come mai in presenza di evidenti criticità alcune unità vengono sottratte alle loro funzioni e utilizzate in altri settori e uffici del penitenziario”.
MISURE INADEGUATE E MANIFESTAZIONE IN ARRIVO. Da Roma è stato annunciato per la Puglia e Basilicata un arrivo di 106 unità di polizia, 50 uomini 56 donne che dovrebbero essere spalmate sulle tre città penitenziarie di Lecce, Taranto e Trani, questo in occasione dell’apertura a luglio dei nuovi padiglioni. “Tra la Puglia e la Basilicata – annotano dal sindacato – le carenze di personale sono pari a 800 e adesso siamo 2.400 in totale per 11 strutture con 4.400 detenuti contro le 2.400 regolamentari”. Troppo poco, secondo la Co.S.P., soprattutto se si considera che gli stessi agenti non percepiscono lavoro straordinario lavorato da marzo scorso, con il contratto nazionale scaduto da ben 165 giorni. Per tali ragioni, infine, il prossimo 10 luglio, a Piazza di Montecitorio, a Roma, avrà luogo una manifestazione sindacale proprio per “protestate contro la politica disattenta”.