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Carcere di Foggia, condannato un detenuto che aveva costruito un'arma con le lamette da barba

Un detenuto del  Penitenziario di Foggia è stato condannato a sei mesi sei di reclusione e a 1.000 euro di multa per aver fabbricato e portato con se un’arma rudimentale da taglio  con impugnatura e lama che la rendevano potenzialmente molto offensiva. A darne notizia è il sindacato degli agenti penitenziari FS-COSP.

IL RITROVAMENTO. L’arma era rudimentale molto pericolosa ed è stata costruita recuperando le lame dei comuni rasoi da barba, in libera vendita negli istituti penitenziari, incastonate e saldate in una molletta in plastica tanto da agevolarne la manipolazione, la presa e l'impiego. Il ritrovamento dell'arma è stato possibile grazie ad un Assistente Capo Coordinatore della Polizia Penitenziaria preposto alla sicurezza dei visitatori esterni e soprattutto degli avvocati e dei magistrati che a vario titolo accedono al carcere di Foggia per il disbrigo delle loro istituzionali.

CINQUE ARMI NEL 2023. Il Segretario Generale Nazionale della FS-COSP Coordinamento Sindacale Penitenziaria Domenico Mastrulli esprime il proprio compiacimento e loda la performance del Poliziotto già destinatario di analoghe prestigiose attestazioni di stima, riconoscenza del Comandante Dirigente Dottor Giovanni De Candia. “Quello della fabbricazione, della detenzione e dell’impiego di armi artigianali - scrive Mastrulli - è un fenomeno largamente diffuso tra la popolazione nazionale detentiva che minano la sicurezza delle carceri e delle persone che lo popolano e che ha sempre impegnato energie del reparto, in questo caso, di Polizia Penitenziaria di Foggia. Si pensi che nel solo anno corrente a Foggia sono state sequestrate cinque armi di fattura artigianale e deferiti all’Autorità Giudiziaria diversi detenuti”.

SERVONO TECNOLOGIE DIFFERENTI.Ben consci - continua la nota - che il carcere non sarà mai immune da simili fenomeni, l’Amministrazione Penitenziaria ha il dovere di pensare a prassi differenti da quelle attualmente seguitate e a strumenti diversi, tecnologie differenti a quelle consentite al fine di privare i ristretti di opportunità e di strumenti di indubbia pericolosità come le lamette da barba e le bombolette di ricarica a gas dei fornellini scaldavivande. Mastrulli esprime apprezzamento “per la dottoressa Giulia Magliulo a capo dell'istituto penitenziario e per i 200 uomini e donne del corpo che se lavorano in sofferenza di 80 unità e con turni massacranti di 8 e 10 ore continuative in continuo allertamento. Infine auspico che l’Amministrazione Centrale  ai sensi del DPR  n. 82/99 riconosca e conferisca  a tutti gli intervenuti Poliziotti e Funzionari 'Lode Ministeriale e Compiacimento' per l’ottimo lavoro di anticriminalità posta in essere dai propri dipendenti di Polizia”.

di Redazione 


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