Carcere di Foggia, bloccato tentativo di evasione: 30 giorni di prognosi per l’agente penitenziario
Evitata una “tragedia annunciata” da uno dei pochi uomini in servizio
La denuncia dell’accaduto arriva dal sindacato FS-COSP, coordinamento sindacale penitenziario. “Ancora una volta – si legge – una tragedia annunciata: il tentativo di evasione di un detenuto dall’interno del carcere di Foggia scongiurata solo grazie al tempestivo coraggio e intervento di un Agente della Polizia Penitenziaria”.
UNO DEI POCHI IN SERVIZIO. L’uomo, si legge ancora nel comunicato, era “uno dei pochi in servizio a causa della grave carenza di personale”, aggravata da ferie e assenze giustificate. “Accortosi dell’evento critico in atto – spiegano dal sindacato – è riuscito a bloccare il fuggiasco e dalla colluttazione con il recluso ha riportato la peggio con una costola lesionata: ne avrà per oltre 30 giorni”.
EPISODI DI AGGRESSIONE AUMENTATI. Si tratterebbe di un detenuto psichiatrico che, come tanti altri, è ristretto nel carcere di Foggia insieme ad altri detenuti non psichiatrici. Una cosa che, a detta del sindacato, “rende la situazione insostenibile per carenza di strutture idonee sanitarie, per carenze di medici e infermieri specializzati, per carenza di polizia penitenziaria salita a 80 unità. In Italia – si legge ancora – i detenuti sono saliti a 54.000 persone contro le 48.000 tollerabili, a Foggia superano a volte le 400 unità contro le 320 tollerabili, in Puglia oltre 4000 detenuti e gli episodi di aggressione sia a Foggia come in altre sedi sono aumentate a dismisura, tanto che si sono raggiunte le 5.700 agenti feriti in Italia per mano dei criminali”.
SERVONO IMMEDIATE SOLUZIONI. “Siamo poliziotti non carne da macello per galeotti”: è quanto rincara Domenico Mastrulli, segretario generale nazionale di FS-COSP, a commento di quanto avvenuto a Foggia. “Il nostro slogan – si legge – deve arrivare nel palazzo del Governo, come nel Palazzo di Via Arenula della Cartabia ma anche al DAP Roma e al PRAP di Bari che sembra molto distratto dalle elevatissime criticità delle Carceri. L’incremento che c’è stato di 60 di unità, a confronto di oltre 100 pensionamenti ulteriori, non è che una goccia in un oceano. Servono immediate soluzioni – conclude Mastrulli – o la catastrofe carceraria coinvolgerà tutti prima o poi: bisogna recuperare almeno 8.000 unità dagli uffici, dalle scorte, dalle sedi extramoenia”.
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