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“Il carcere di Foggia è fuori dal controllo dello Stato”, la denuncia di Di Giacomo del sindacato S.PP.

Il carcere di Foggia è fuori dal controllo dello Stato: nel giro di poche ore un detenuto ha dato fuoco alla cella e sono avvenuti due episodi di autolesionismo, un detenuto si è ferito gravemente e un altro ha ingerito liquido tossico. Sono solo gli ultimi fatti che denotano la grave emergenza acuita dalla pandemia che si registra nel penitenziario foggiano dove nel marzo dello scorso anno si è verificata la storica fuga di massa dei detenuti”. A denunciarlo è il segretario generale del Sindacato Penitenziari – S.PP. – Aldo Di Giacomo.

TENSIONI TRA CLAN. Per il segretario del Sindacato Penitenziario: “A Foggia accade di tutto e di più come l’attività di distilleria clandestina scoperta nel mese di ottobre scorso nei reparti detentivi interni dalla polizia penitenziaria che ha sequestrato sei litri di distillato alcolico già imbottigliato e di un composto in fase di fermentazione. Quello dell’istituto pugliese non è certo un caso isolato, anzi rispecchia una situazione carceraria sfuggita di mano allo Stato con il rischio del ritorno della stagione delle rivolte della primavera 2020. E proprio perché la tensione nelle carceri con i clan mafiosi, camorristi, ‘ndranghestisti e della criminalità foggiana-pugliese che vogliono imporre il loro comando, è altissima, diventa estremamente pericoloso – aggiunge – soffiare sul “fuoco” alimentando attese ed aspettative sul “libera tutti”.

di Redazione 


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