“È meglio lavorare poco e fare tante vacanze, piuttosto che lavorare molto e fare poche vacanze”. È una delle tipiche “frasi alla Catalano”, il compianto filosofo dell’ovvio di Quelli della notte. Ora, caro Peppino Baldassarre, ci riesce davvero difficile pensare che il sodale di Renzo Arbore avrebbe accettato un parallelo con chi - in dialetto – ha infangato la memoria delle centinaia di vittime di Lampedusa, con una frase che di filosofico ha davvero poco: “Se fossero rimasti a casa sarebbero ancora vivi”. Eppure sarebbe bastato poco - interpellato a 24 ore di distanza dal “fattaccio dello Zaccheria” dai colleghi di Foggia today – a riconoscere di aver sbagliato a infangare quei 60 secondi di silenzio con una battuta fuori luogo (per usare un eufemismo). Sarebbe bastato chiedere scusa, ammettere di aver sbagliato soprattutto i tempi e qualcosa – non tutto, ma qualcosa – sarebbe cambiato per bollare l'episodio come un incidente di percorso, una caduta di stile, chiamala come vuoi.
Invece, no. L’incapacità di ammettere l’errore – qui non c’entra la libertà di manifestazione del pensiero, non ci incanti - avvalora la tesi per la quale, probabilmente, del tuo gesto non sei né pentito né indignato, bensì convinto. Lo rifaresti e grideresti ancora in quel minuto a squarciare il silenzio rispettoso (per la prima volta da tempo nessuno stupido battimani a interromperlo), convinto inoltre che “le colpe dei padri ricadono sui figli” (altra espressione “illuminata” con la quale hai “motivato” la colpa dei bimbi morti in mare).
Nessuno voleva la gogna mediatica, nessuno intendeva discutere a trecentosessanta gradi del fenomeno immigrazione. Evidenziare il tuo irrispettoso commento serviva solo a rompere un muro di omertà che troppe volte ci condiziona. Hai sbagliato, andava fatto notare. Niente di più, niente di meno.
Torna a parlare di Catalano, ora, ma concentrati sul “Lillo” protagonista della promozione in Serie C1 con Marino e di altri omonimi che tu, memoria del calcio rossonero, terrai sicuramente nel cuore. Ma lascia stare la “filosofia”, ché avete poco da spartire. Chi ragiona con l’intelletto non ha spazio per il razzismo. Senza se e senza ma…