Non tutti i mali vengono per nuocere. Almeno, meteorologicamente parlando. Sì, perché se il week-end di maltempo ormai annunciato ha bloccato non pochi foggiani dalla consueta puntatina al mare – di questi tempi, solitamente, la calura è piuttosto convincente – d'altro canto, può diventare un incentivo a prendere parte al festival del libro di Foggia, giunto ai nastri di partenza. “Libri per ogni Palato”, secondo atto, comincia domani sera, con l'inaugurazione in programma alle ore 18.30 alla Sala Rosa – Palazzetto dell'Arte del Comune di Foggia, in via Galliani 1. Quest'ultima, e non Piazza C. Battisti (per i motivi di cui sopra), la location principale della kermesse letteraria, da alternare a Piazza Federico II (o alla sede dell'adiacente consorzio Start Capitanata).
CAROFIGLIO, “WOK” (ore 19.00, Sala Rosa, presenta Michele Trecca). Il primo autore è il fratello  del più noto Gianrico, ma non per questo da sottovalutare. Poco più di  un anno fa infatti, Francesco Carofiglio presentò proprio nel capoluogo  dauno il suo precedente romanzo, “Radiopirata”, edito da Marsilio, il  quale raccontava la storia di alcune radio libere pugliesi, tra le quali  anche alcune della provincia di Foggia. In quell'occasione – si tenne  al Piccolo Teatro Impertinente – la cornice di pubblico fu importante e  molti apprezzarono la verve dell'autore barese. “Wok”, il romanzo in  rassegna e protagonista dell'apertura del Festival (Edizioni Piemme), è  una storia diversa: racconta un  viaggio, fisico e interiore, vissuto  sulle strade d'America da parte di un quindicenne che al mondo ha solo  suo nonno, un vecchio navajo rinchiuso in un ospizio. L'idea, pertanto, è  quella di rapirlo e riportarlo “in vita”.
NORI, “LA BANDA DEL FORMAGGIO” (ore 20.00, Sala Rosa, presenta Roberta Jarussi). Dopo le vicende  dell'ormai lontano Learco Ferrari – quello di “Bassotuba”, per  intenderci, amato da moltissimi lettori e inventore di un nuovo  linguaggio letterario – e dopo “I Malcontenti” (Einaudi), romanzo nel  quale per la prima volta il bravo autore emiliano cambiava “io  narrante”, è la volta di Ermanno Baistrocchi. È lui, infatti, il  protagonista di questa storia assolutamente singolare, dove al consueto  piacere della lettura e della voce letteraria ormai inconfondibile di  Nori, si aggiunge anche una sorta di mistero (un giallo?), quello legato  all'amico ed ex socio Paride. Sullo sfondo, c'è una casa editrice  “impercettibilmente” migliore delle altre, gestita in modo un po' strano  dal protagonista della vicenda, ma c'è anche una famiglia  discutibilmente moderna e una cornice di personaggi secondari (e  situazioni) a dir poco divertenti. Senza dimenticare la scrittura di  questo straordinario performer: le sue letture non sono né reading né  conferenze, sono performance singolari, uniche, che solo la voce di  Paolo Nori può rendere meglio che sulla carta.
ABBATE, “FIMMINE RIBELLI” (ore 21.00, Sala Rosa, presenta Alessandra Benvenuto). La prima serata del  festival si chiude con un giornalista tra i più importanti d'Italia,  vincitore di numerosi premi e autore di inchieste sulla mafia e sulla  criminalità in genere di enorme levatura non solo nazionale. Basti  pensare che alla cattura del super boss Provenzano, nel 2006, l'unico  giornalista presente sul luogo era proprio Lirio Abbate. Ad ogni modo,  il suo libro, edito da Rizzoli e dal titolo “Fimmine ribelli. Come le  donne salveranno il paese dalla n'drangheta”, sposta l'attenzione del  pubblico sul piano civile, dopo i due precedenti appuntamenti di matrice  più squisitamente letteraria. I racconti di Abbate sono incentrati  sulle donne, sul loro coraggio, su quelle personalità che, a totale  rischio per la propria incolumità e per quella dei loro cari, hanno  deciso di voltare le spalle alla mafia, schierandosi proprio contro quei  partner che avevano seguito per tutta la vita.