CARROZZE E CAVALLI / Il primo regolamento per il servizio delle vetture pubbliche a Foggia
Nuovo appuntamento con la rubrica firmata da Salvatore Aiezza
Abbiamo visto, nelle precedenti rubriche, come la nostra Foggia possa ben vantare trascorsi illustri e importanti. Non per nulla nel secolo scorso e soprattutto fine 800 inizio 900, fu una delle città più importanti, da un punto di vista economico e sociale, dell’Italia del Centro Sud. Oggi, nell’articolo che potrete leggere nella consueta rubrica, avremo una conferma di quanto fosse “viva” e “attiva” Foggia.
IL DOCUMENTO. La conferma ci viene data da un inedito documento: Il REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DELLE VETTURE PUBBLICHE” adottato dal Comune di Foggia nel1887: pensate! Tanto era il”movimento” in Città di persone che fu necessario disciplinare l’uso e manutenzione delle vetture (carrozze a cavallo) del tempo.
(clicca per scaricare un estratto del documento)
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IL TESTO. Foggia: 16 MAGGIO 1887: IL SINDACO: AVV B. CARELLI CONTROFIRMA E APPROVA IL “REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DELLE VETTURE PUBBLICHE DELLA CITTA’ DI FOGGIA” approvato dalla Deputazione provinciale nella tornata del 6 luglio 1887.. Il Regolamento venne Vistato dal Ministero dell’Interno il 28.7.1887.
LE CARROZZE. Il documento si rese necessario a causa dell’aumento considerevole delle vetture pubbliche ( carrozze a cavallo) dovuto all’aumento della domanda da parte dei tanti forestieri che arrivavano a Foggia. Nel regolamento viene innanzitutto disciplinato, rigorosamente, la tipologia e i titoli per ottenere la licenza tra i quali: buona condotta, perizia del conduttore, situazione precisa della scuderia e rimesse (art 3). La licenza era molto meticolosa: individuava precisamente la località nella quale poteva operare e le caratteristiche tecniche alle quali attenersi e che erano ben precise e severe: tipo di tappezzeria delle carrozze, attrezzi da tenere per eventuali guasti ecc.
I CAVALLI. Per i cavalli che venivano adoperati, inutile dire che dovevano essere tenuti come “gioielli” a partire dai finimenti. Pensate che se i proprietari contravvenivano a qualsiasi di queste regole venivano privati “sic et simpliciter” della licenza, senza tanti problemi, come avviene oggi.
Veniva poi disciplinato puntualmente l’utilizzo delle carrozze da parte dei clienti e il tariffario…senza che si potesse “imbrogliare”.
LE STAZIONI. Alcune tra le piazze più importanti della Citta’ venivano considerate come “Stazioni di Fermata”: in particolare: Piazza Teatro,della Prefettura, del Lago e Farina. Qui' infatti si dava appuntamento la borghesia e il ceto nobile che si recava a teatro o in altri luoghi. ma anche tanti forestieri volevano visitare la città ed avevano in quei luoghi il punto ddi arrivo o partenza.
I COCCHIERI. Tra gli articoli che più mi hanno colpito vi e’ quello dedicato al contegno che i cocchieri dovevano tenere ( art 27) verso i clienti e tra di loro: tutto improntato al bon ton e alla civica convivenza…altri tempi! Vi erano norme che regolamentavano in modo severo le modalità di guida e di circolazione delle carrozze. Pensate che se fossero applicate oggi, al traffico urbano della nostra città, avremmo un traffico ordinato e civile… Infine si disciplinava una serie di divieti e obblighi per i cocchieri relativamente alla guida, pulizia ( che doveva essere molto curata) e vestiario degli stessi.
Insomma davvero un regolamento che fece scuola all’epoca, tanto da essere adottato da altre città.
(A cura di Salvatore Agostino Aiezza)
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