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Casa è dove c’è dignità: ecco “Abitare le Relazioni”, tra soluzioni abitative, formazione e accoglienza

L’individuo e le sue relazioni al centro di un nuovo modello legato al concetto “dell’abitare” che abbia come obiettivo il riscatto umano, sia lavorativo che sociale. È la sintesi del progetto di housing sociale “Abitare le Relazioni”, realizzato dalla Fondazione Siniscalco Ceci-Emmaus insieme con Comunità sulla strada di Emmaus, SMILE, Mestieri Puglia e Consorzio Aranea, e sostenuto da Fondazione con il Sud.

CONDIVISIONE ABITATIVA. In occasione della presentazione di iDO, progetto “fratello” realizzato dall’associazione iFUN, avvenuta nel pomeriggio di giovedì 26 settembre nella Sala Fedora del Teatro U. Giordano di Foggia, la cittadinanza ha avuto la possibilità di conoscere anche l’attività dei volontari e dei professionisti che, da maggio scorso, hanno dato vita a questo nuovo modello di condivisione abitativa. In Piazza C. Battisti, infatti, uno stand dedicato al progetto, corredato di immagini video e fotografiche e brochure divulgative tradotte anche in lingua inglese, ha informato i tanti cittadini intervenuti durante il pomeriggio che, fermandosi, hanno potuto conoscere non solo chi lavora a questa importante iniziativa ma anche le donne e gli uomini che ne hanno beneficiato.

46 POSTI LETTO. Abitare le Relazioni rappresenta un intervento in un’area geografica fortemente interessata da nuovi e vecchi bisogni legati alla povertà, alla mancanza di integrazione, al disagio del singolo e delle famiglie. Andando nello specifico, sono 46 i posti letto previsti dal progetto, individuati nelle masserie della Fondazione Siniscalco Ceci-Emmaus e nei villaggi Emmaus e Don Bosco, alcuni interessati anche da lavori di ristrutturazione. Migranti, lavoratori stagionali, persone che hanno concluso positivamente percorsi di recupero dalle dipendenze, neomaggiorenni fuoriusciti dai servizi sociali, famiglie in situazioni di disagio economico: questi i destinatari diretti dell’intervento. A lavorare al progetto, oltre alle aziende coinvolte nei tirocini, tanti volontari, studenti, docenti, educatori e membri delle comunità già attive sul territorio.

CASA, ACCOGLIENZA, TIROCINI, LAVORO. Alla soluzione abitativa dignitosa da offrire ai destinatari – al centro del progetto di housing – si aggiungono interventi di accoglienza e di accompagnamento psicologico, burocratico, formativo e lavorativo, favorendo il reinserimento dei soggetti in contesti economici e sociali idonei, senza tralasciare momenti di scambio attraverso la realizzazione di eventi aperti e prodotti di diffusione mediatica. Tra le finalità del progetto c’è la realizzazione e il consolidamento di un network stabile e duraturo, in grado di lavorare in rete per il benessere della cittadinanza.

di Redazione 


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