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Caso puzza, Montagano contro il sindaco di Lucera: "Vuole la chiusura della Bioecoagrim"

L'accusa a Tutolo, dopo l'esposto in procura

Da una parte, il sindaco Tutolo che ha presentato un esposto in procura contro il caso puzza a Lucera, denunciando "l’aggressione ambientale" e chiedendo il ripristino del cosiddetto “naso elettronico”, strumentazione per il rilevamento di quattro emissioni odorigene. Dall’altro, Stefano Montagano che difende la sua azienda, la Bioecoagrim, e passa al contrattacco.
“VUOLE LA CHIUSURA”. Non è però all’esposto in procura (scaricabile in fondo alla pagina) che Montagano fa riferimento per scagliarsi contro il sindaco di Lucera, Tutolo: “Le recenti dichiarazioni dal suo blog del 13/07/2014 – scrive Montagano rivolgendosi al primo cittadino -, cancellate dopo due giorni, alla faccia della coerenza e della convinzione delle proprie azioni, nelle quali affermava di riconsegnare la Bioecoagrim all’ARPA, alla ASL, alla Provincia di Foggia e quindi alla Procura – come è già successo in passato - aggravano la responsabilità della Nuova Amministrazione e non lasciano dubbi: Lei vuole solo la chiusura definitiva della Bioecoagrim”.
IL PASSATO. Montagano – che, ricordiamolo, si era presentato alle elezioni come candidato sindaco senza riuscire ad arrivare neppure al ballottaggio – rievoca la poca trasparenza di Tutolo, anche in passato: “Proprio come ha fatto nelle vesti di consigliere di minoranza nel 2011, sia quando la Bioecoagrim, per eliminare definitivamente il problema delle puzze, presentava il programma di riconversione della trasformazione dei rifiuti da ambiente aerobico in ambiente anaerobico, sia quando, dopo il monitoraggio del naso elettronico della PCA, non venivano resi noti alla cittadinanza i risultati delle analisi”.
I LAVORI. Nella lunga nota, Montagano annuncia poi che lo scorso 2 luglio è stata notificata al Comune, dal Dirigente della “Provincia di Foggia”, la comunicazione che l’azienda ha ultimato i lavori imposti dalla DDA di Bari, e che restano pertanto da espletare solo le procedure AIA obbligatorie con l’art. 29 ter e seguenti del D.Lvo 152/2006 per iniziare i lavori e costruire il nuovo impianto in ambiente anaerobico che, oltre ad eliminare definitivamente gli odori in loco, “garantirà al territorio di Lucera oltre 500 nuovi posti di lavoro”.
RISARCIMENTO DANNI. E immancabile arriva anche la richiesta di risarcimento danni: “La Bioecoagrim – scrive Montagano - ha inviato, per il tramite del legale, in data 15 luglio, una richiesta di risarcimento danni subiti e subenti al Comune di Lucera, avviando un contenzioso ultra milionario che si andrà ad aggiungere ai contenziosi milionari delle vicende Sacco e Calabria”.
L’AFFONDO. E infine un appello – provocazione: “Con la sua grinta – ribadisce Montagano - dovrebbe semplicemente insistere presso gli stessi Enti non per sopprimere la Bioecoagrim, ma per accelerare l’iter delle autorizzazioni in modo da eliminare il problema delle puzze e garantire occupazione a centinaia di lucerini. Le ricordo che Lei rappresenta la città di Lucera e le Sue battaglie personali contro la Bioecoagrim le deve affrontare a Sue spese e rischio e non a spese delle tasche dei Cittadini che l’hanno votata”. Intanto, polemiche a parte, a Lucera la puzza continua…

di Redazione 


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