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Anche la Cassazione dà torto ai Sannella: altro ricorso respinto per la società ormai fallita

Tredici pagine per ribadire che sulle sanzioni di tipo disciplinare decide la Giustizia sportiva. Sulla infausta stagione 2018/2019 che ha portato il Foggia calcio alla retrocessione e al successivo fallimento cala l’ultimo (speriamo) sipario.

LA CASSAZIONE. A chiudere il discorso ci pensa l’ennesimo provvedimento che dà torto alla società (ormai fallita) dei fratelli Sannella. È stato infatti depositato oggi, 23 febbraio, nella Cancelleria della Cassazione l’esito del ricorso su cui la Camera di consiglio della Suprema Corte si è pronunciata lo scorso 12 gennaio. E senza entrare troppo nei tecnicismi, la sentenza è chiara da interpretare: il ricorso del Foggia è inammissibile e il ricorrente è condannato anche al pagamento delle spese del procedimento, liquidate – in favore di ciascun controricorrente (Figc, Lega nazionale professionisti di Serie B e Salernitana) – in 8mila euro.

LA RICHIESTA. Ma di quale dei tanti ricorsi dei fratelli Sannella si tratta? Il dispositivo odierno fa riferimento al mancato svolgimento immediato dei playout, al termine della stagione regolare di Serie B 2018/2019. Come si ricorderà, dopo la trasferta dell'ultima giornata a Verona, il Foggia chiese la disputa immediata dei playout, che avrebbe giocato in quanto il Palermo era stato condannato alla retrocessione in Serie C. Si optò invece per attendere il ricorso dei siciliani, a cui venne mutata la sanzione da retrocessione all’ ultimo posto del campionato a 20 punti di penalizzazione.
I playout poi vennero disputati tra Venezia e Salernitana, con il Foggia direttamente in C. La società dei Sannella chiedeva pertanto l’accertamento del diritto del Foggia Calcio ad essere ammesso al campionato di B 2019/2020 e a un risarcimento danni non inferiore ai 34 milioni di euro per l’esclusione dal torneo cadetto. Niente da fare in un nessun grado di giudizio. 

di Redazione 


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