E' stato Vicepresidente del Parlamento europeo dal 2004 al 2009 e capo della delegazione del Popolo della Libertà nelParlamento europeo dal 2009 al 2013. Ora è invece capogruppo al Senato della Repubblica di Scelta Civica per l'Italia. È il profilo di Mario Walter Mauro (foto vaol.it), classe '61, di San Giovanni Rotondo, chiamato dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, tra i “saggi” con i quali trovare delle riforme per uscire dallo stallo di questa crisi politica.
I COMPITI NON SONO ANCORA CHIARI. Rispondendo alle domande di Repubblica, che lo ha intervistato subito dopo la nomina, Mauro ha spiegato: “Ci riuniremo da martedì, i nostri compiti non sono ancora chiari, ma non daremo il nome del presidente del Consiglio, questo semmai lo farà Napolitano dopo che avremo trovato le intese in Parlamento. Nessun rappresentante grillino delle commissioni, ma questa scelta del Presidente avviene dopo aver consultato anche loro".
I DIECI SAGGI. Assieme al senatore Mauro, nella commissione per le riforme istituzionali figurano l'ex presidente della Corte Costituzionale Valerio Onida, Gaetano Quagliariello e Luciano Violante. Per quanto riguarda l'economia, il Quirinale ha scelto Enrico Giovannini, Giovanni Pitruzzella, Salvatore Rossi, Giancarlo Giorgetti, Filippo Bubbico ed Enzo Moavero Milanesi.
L’europarlamentare ha sottolineato invece i due fattori caratteristici di questa campagna elettorale, almeno secondo le visioni - similari - di Pd e Pdl: “I guai dell’Italia - ha spiegato, facendo riferimento al pensiero dei due principali partiti - cominciano con Monti e dunque bisogna andare tutti contro Monti, e il Paese andava bene prima dell’arrivo di Mario Monti, imposto dall’Europa e dalla Merkel”. Due idee comuni che Mauro ha contestato facendo riferimento al ventennio trascorso, caratterizzato dalla “cattiva ideologia” della sinistra e dalle “idee confuse e contraddittorie” della destra.
MAURO IN CAMPAGNA ELETTORALE. Nell'appuntamento foggiano del
febbraio scorso, Mauro ha sottolineato i due fattori caratteristici di questa campagna elettorale, almeno secondo le visioni - similari - di Pd e Pdl: “Secondo loro i guai dell’Italia - ha spiegato, facendo riferimento al pensiero dei due principali partiti - cominciano con Monti e dunque bisogna andare tutti contro Monti. Sembra che il Paese andasse bene prima dell’arrivo di Mario Monti, imposto dall’Europa e dalla Merkel”. Due idee comuni che Mauro ha contestato facendo riferimento al ventennio trascorso, caratterizzato dalla “cattiva ideologia” della sinistra e dalle “idee confuse e contraddittorie” della destra.